Coim di Offanengo compie 60 anni:
festa con uno sguardo al futuro

Coim S.p.A., multinazionale italiana che produce specialità chimiche dal 1962 e che opera in tutto il mondo attraverso diciannove società produttive e
commerciali, sabato 30 aprile ha celebrato i 60 anni dalla sua fondazione con una grande festa presso la sede di Offanengo, alla presenza di oltre 500 partecipanti.
Durante la serata, animata da numerosi spettacoli di musica, acrobazia e nouveau cirque, sono intervenuti, ripercorrendo i sessanta anni di successi di COIM, il management, le famiglie Buzzella e Zocchi – in particolare i membri del CDA Francesco Buzzella, Beatrice Buzzella, Beatrice Zocchi e Cesare Zocchi – e le istituzioni.
“Coim è cresciuta grazie alla lungimiranza dei due fondatori, della seconda e della terza generazione. Gli ultimi anni sono stati e sono difficili: il covid, la guerra, la crisi energetica. Ma la nostra azienda è sempre riuscita non solo a resistere, ma a crescere e gettare le basi per un futuro ancora più grande. Per tutti questi successi lasciatemi ringraziare i collaboratori che, in Italia e nel mondo, si impegnano quotidianamente per scrivere la nostra storia di successo. Grazie a tutti. Grazie alla grande famiglia Coim” ha affermatol’Ing. Giuseppe Librandi, Presidente e CEO di Coim.
Coim nasce nel 1962 dall’incontro tra Mario Buzzella e Cesare Zocchi, due uomini accomunati dalla passione per la chimica e dall’intraprendenza imprenditoriale, che danno il via a una attività volta a soddisfare la crescente domanda di prodotti chimici generata da un’economia in fortissima espansione. Dopo una partenza fulminea, la crescita è continua, grazie anche alla strategia dei due imprenditori di inserirsi in spazi ancora inesplorati del mercato dell’industria chimica italiana. Così, nel giro di pochissimi anni, Coim conquista il 50% del mercato italiano dei perossidi. Alla costante ricerca di nuovi prodotti per la conquista di ulteriori segmenti di mercato, l’azienda volge lo sguardo anche a una espansione territoriale che, grazie al boom del made in Italy degli anni Ottanta, la porta a organizzare una rete commerciale più capillare che copre non solo l’Europa, ma anche il Sud America, gli Stati Uniti e l’Asia. La nuova sfida, a fine anni Novanta, è poi la conquista dei mercati produttivi al di fuori dell’Europa.