Transizione energetica e sociale,
confronto Elly Schlein-Galimberti
Elly Schlein è stata ospite venerdì sera del laboratorio Cremona si Può, per parlare di un futuro prossimo all’insegna della transizione ecologica, di pari passo con un cambiamento sociale che non lasci indietro nessuno.
In un dialogo moderato dal direttore di Cremona1 e CremonaOggi Guido Lombardi, la serata ospitata nel salone di Civico 81, ha visto il confronto tra la ex parlamentare europea e attuale vicepresidente dell’Emilia Romagna e il sindaco Gianluca Galimberti. Punto di partenza, il libro della Schlein “La nostra parte”, uscito a febbraio che porta esempi concreti di come tradurre in pratica e tenere insieme ideali ecologisti, di giustizia sociale e di parità di genere.
“Tanto possiamo fare, sia come istituzioni, sia come cittadini e cittadine, sia come terzo settore”, ha detto Schlein. “Il libro unisce con degli immaginari puntini le tante buone pratiche che ho potuto vedere sia come europarlamentare che come amministratrice. Il caro energia colpisce di più le fasce sociali che stanno già male. Ebbene, l’efficientamento energetico produce una doppia convenienza: per le tasche, per l’ambiente e salute”. Il problema ecologico è strettamente connesso a quello della povertà, e Schlein lo declina senza nascondersi le problematiche. Citando l’ambientalista Alexander Langer, la “conversione ecologica ci sarà quando comincerà a diventare socialmente desiderabile”.
“Lavoro di qualità, buona impresa possono essere la naturale conseguenza di quella conversione industriale indotta dalla pandemia e dalla crisi energetica”.
Lombardi sposta la discussione: la politica riesce a intercettare la spinta al cambiamento che viene soprattutto dalle giovani generazioni, si pensi al cambiamento climatico? “I ragazzi dicono alla politica di ascoltare la scienza”, afferma Schlein. “E’ dagli anni Settanta che sappiamo quali sono i colpevoli dei problemi ambientali. Se noi chiudiamo gli occhi, le trasformazioni avvengono lo stesso, la politica deve governarli, in senso redistributivo, sennò queste trasformazioni travolgeranno i più deboli. Non è accettabile che le nuove tecnologie producano ancora lavoro a cottimo di stampo 800esco”.
E fa poi autocritica sulle difficoltà di dialogo che spesso contraddistinguono il centrosinistra mentre dall’altra parte, quella di Meloni, Salvini, Orban, Trump, le Pen, “un’idea chiara, anche se non condivisibile, ce l’hanno”.
Su questo tema è intervenuto il sindaco Galimberti, enfatizzando il dilemma tra entusiasmo e razionalità: “I movimenti ecologisti dei giovani danno una grande spinta ma contengono anche un rischio, quello che hanno sempre avuto i movimenti giovanili, ossia di non cogliere il fatto che la vera rivoluzione è la capacità di affrontare la complessità. Perchè la parte a cui facciamo riferimento politico fa così fatica a trovare una sua identità? Perchè serve la capacità di affrontare la complessità traducendola in una proposta emotivamente interessante.
Bisogna passare dall’emotività alla razionalità e invece spesso l’idealità ambientalista si traduce nel piazzare l’asticella sempre più in alto, diventando una giustificazione del non volere mettere le mani in pasta.
La grande sfida è ammettere che queste questioni hanno una grande vastità di approccio. Non si può affrontare il tema dell’inquinamento prodotto dalla zootecnia chiudendo gli allevamenti intensivi. La soluzione sta nella ricerca e nell’ innovazione, noi abbiamo cominciato, ad esempio attraverso il centro di ricerca agrozootecnico che fornirà alla zootecnia le chiavi per gestire la transizione”. Le forze di centrosinistra “devono fare di più come coalizione”, e di necessità di andare alle elezioni non “con un programma messo in piedi quindici minuti prima”, ha parlato anche Schlein.
Forte anche l’appello alla semplificazione degli iter autorizzativi per impianti di produzione energetica di nuova generazione, come richiesto da Confindustria.
Da parte del sindaco c’è anche amarezza: “Sembra quasi che i cittadini cremonesi si autocompiacciano nel dire che siamo la seconda città più inquinata d’Europa. Io dico che è vero che i problemi esistono. Ma è inutile stare a guardare se le pm10 un anno sono peggio a Cremona piuttosto che a Mantova. Il problema è che siamo nella Pianura Padana”. Quanto al riscaldamento, “dobbiamo imparare a renderci indipendenti dall’estero nella produzione energetica” ha detto Galimberti citando ad esempio gli impianti di biometano che sfruttano i materiali di scarto agricolo, di cui la pianura è ricca”.
Molti gli esempi concreti di buone pratiche in Emilia Romagna in fatto di concertazione tra politica e categorie produttive per la decarbonizzazione, l’installazione degli impianti fotovoltaici, ma anche l’inclusione sociale, ad esempio nella riconversione di un ex polo estrattivo sul ravennate in centro di produzione di energie alternative che impiega persone fragili.
Sul finale Lombardi ha portato l’attenzione su un altro tema toccato nel libro, la parità di genere come fattore di crescita economica: “La Banca d’Italia – afferma Schlein – dice che se il Paese arrivasse al 60% di occupazione femninile, il pil si alzerebbe del 7%. In Europa il divario salariale tra uomini e donne è del 13%: molto di più quello tra le pensioni, dimostrazione che l’essere donna è di ostacolo alla progressione di carriera. La prospettiva femminista è un modo per liberare più energie nella società”.
Infine, un inevitabile riflessione sulla guerra, considerando tra l’altro che il nonno paterno di Schlein era originario di Leopoli: “Contro l’Ucraina è partita un’aggressione militare russa, tutti i nazionalismi portano alla guerra. Ma mi spaventa sentire crescere l’aggressività di alcuni Paesi, penso alla Gran Bretagna, che contrasta con la mia formazione di Federalista europea. Oggi serve un negoziato, non è facile perchè mi sembra che l’aggressività di Putin e Lavrov stia aumentando. Spero che si esca dalla logica dei blocchi, sono preoccupata dalla corsa al riarmo della UE”. gbiagi