Cronaca

Siccità, a Cremona trend in atto da
tempo: nel 2020 piogge -32,50%

Mentre il fiume Po continua a rasentare i livelli record di magra, all’idrometro di Cremona come in tanti altri, la mancanza di pioggia mette in seria crisi il territorio: basti pensare a Casalbuttano, dove alcuni cittadini segnalano pesci morti nelle rogge ormai asciutte, come nel caso della roggia Cappellana (vedi foto).

Ma non è certo una novità: gli inverni secchi, con drastica riduzione delle precipitazioni, stanno diventando un fenomeno sempre più diffuso. A evidenziarlo è InfoData del Sole 24Ore, che analizza gli ultimi dati Istat relativi ai cambiamenti climatici in Italia.

Numeri secondo cui già nel 2020 si evidenzia una significativa riduzione delle precipitazioni rispetto al valore medio registrato nel decennio 2006-2015. Per il territorio cremonese, si parla di -261.3 mm, con una riduzione rispetto alla media (pari a 804 mm) del 32,50%.

Con questi dati, Cremona è all’12esimo posto tra le province con i dati peggiori. A dominare la classifica è Mantova, con -55,71%. Seguono Caltanissetta (-52,26%), Ravenna (-49,89%), Catania (-44,97%), Napoli (-44,11%), Piacenza (-40,28%), Ragusa (-40,06%), Padova (-37,52%), Catanzaro (-37,34%), Trapani (-37,32%), Forlì (-33,55%). A livello lombardo Cremona è al secondo posto tra le peggiori, e al quinto se si guarda all’intero nord Italia.

Ci sono, ovviamente, anche realtà che invece hanno registrato un aumento: ad Arezzo i millimetri di pioggia sono aumentati del 30%, a Sassari del 26,4%, a Nuoro del 23,34%. In Lombardia dati positivi a Sondrio, Lecco, Bergamo e Brescia.

LaBos

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