Viaggio della Memoria, terzo
giorno con tappa a Carpi e Fossoli
L’8 aprile sono partiti i Viaggi della Memoria, il 12 aprile terza tappa: cinque pullman di studenti sono partiti da Cremona e Crema per il progetto “Essere cittadini europei- Percorsi per una memoria europea attiva”.
Arrivo in mattinata al museo del deportato di Carpi e nel pomeriggio al campo nazifascista di Fossoli.
Il museo del deportato di Carpi ha rapito, in un silenzioso raccoglimento, gli studenti; un gioiello progettato dallo studio di architettura Bbpr (lo storico studio di architetti razionalisti, due dei quali, Belgioioso e Banfi, furono deportati a Gusen). Nelle teche gli oggetti dei deportati trovati nel campo di Fossoli. Sulle pareti, oltre due incisioni di valore, una di Picasso e una di Guttuso, le lettere dei condannati a morte della Resistenza segnano il percorso che è una scoperta della storia e della memoria: uno spazio allestito nel’ 73 dopo le mostre itineranti degli anni Cinquanta, quando ancora era difficile ammettere che anche l’Italia era colpevole, che anche c’erano stati campi per i deportati. Proprio per questo è stato importante percorrere il cammino di guerra di Carpi: dove ogni angolo ricorda la tragedia, dove le piazze si riempivano per il duce e sarebbe stato molto più semplice e facile dimenticarlo. Invece a Carpi hanno deciso di fare i conti con il passato e “da decenni si investe nella memoria”, come ha sottolineato Ilde Bottoli, direttore scientifico del progetto, durante la cerimonia al Fossoli.
Aperto nel 1942 dal regime fascista per i prigionieri di guerra, nel 1943 fu trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana in campo di concentramento per ebrei. Dal marzo del 1944 diventò un campo nazista, anticamera della deportazione nei campi di concentramento e di sterminio nel Reich. Dopo la fine della guerra, il campo ha subito diverse trasformazioni, qui sono le origini della comunità di Nomadelfia e dal 1954 alla fine degli anni ’60 qui saranno accolti gli esuli giuliani e dalmati che fondarono il Villaggio San Marco.
Proprio in questo campo, duecento studenti silenziosi hanno ascoltato l’ on. Pierluigi Castagnetti, presidente di Fondazione Fossoli, che ha spronato alla “intelligenza storica”, perché ” tutto quello che abbiamo costruito dopo la Seconda Guerra Mondiale trova fondamento e ragione da quanto avete sentito visitando questi luoghi oggi” .
Carlo Alberto Fontanesi , presidente del consiglio comunale di Carpi, ha sottolineato quanto siano fondamentali le scelte degli studenti per costruire il futuro. Un concetto ribadito da Roberta Mozzi , dirigente della scuola capofila Torriani, che ha invitato i giovani a riflettere ancora, una volta tornati a scuola, su questa esperienza, per farne tesoro e condividerla con chi non ha partecipato.