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Pnrr, bozza decreto: multa per chi non ha Pos al via dal 30 giugno

(Adnkronos) – Viene anticipata al 30 giugno, dunque di ben sei mesi, la multa per chi rifiuta il pagamento tramite Pos, il dispositivo elettronico che consente di utilizzare le carte. L’obbligo per esercenti e professionisti in realtà esiste dal 2014, ma non la multa, che diventerebbe realtà non più dal primo gennaio 2023, come previsto, ma dal 30 giugno. Almeno stando alla bozza del decreto Pnrr 2 oggi sul tavolo del Cdm. All’articolo 15, infatti, al provvedimento “in materia di sanzioni per mancata accettazione dei pagamenti elettronici, le parole ‘dal 1° gennaio 2023’ sono sostituite dalle seguenti: ‘dal 30 giugno 2022’”, si legge nella bozza. 

BENI CONFISCATI A MAFIE – L’articolo 18 della bozza prevede un fondo ad hoc, con una dotazione di due milioni di euro, per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. 

REGOLE PER USO SOCIAL IN CODICE COMPORTAMENTO PA – Nel codice di comportamento per i dipendenti della Pubblica amministrazione saranno inserite anche le regole per l’uso dei social, dunque Instagram, Facebook, Twitter, Tik Tok, solo per citarne alcuni. E’ quanto prevede il decreto Pnrr 2 all’esame del Cdm. “Il codice contiene – si legge all’articolo 4 della bozza del dl – una sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media da parte dei dipendenti pubblici, anche al fine di tutelare l’immagine della pubblica amministrazione”. 

CONCORSI NELLA PA – Conoscere almeno una lingua straniera per poter ambire ad entrare nella Pubblica amministrazione. E’ quanto prevede la bozza del dl Pnrr 2. “Nei concorsi per il personale non dirigenziale, l’espletamento di almeno una prova scritta, anche a contenuto teorico-pratico, e sempre di una prova orale, comprendente l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera”, si legge infatti all’articolo 3 sulla riforma del processo di assunzione. 

CTS SU EFFICIENZA GIUSTIZIA – All’articolo 36 del decreto Pnrr 2 sono contenute “misure per il funzionamento del Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del procedimento e sulla statistica giudiziaria”, nonché “del Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia penale, sulla ragionevole durata del procedimento e sulla statistica giudiziaria”.  

I due organismi, si legge nella bozza del dl, si occuperanno della “consulenza” e del “supporto nella valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione dei procedimenti, nel rispetto dei canoni del giusto processo, nonché di effettiva funzionalità degli istituti finalizzati a garantire un alleggerimento del carico giudiziario”.  

PORTALE NAZIONALE DEL SOMMERSO – Nasce il Portale nazionale del sommerso per contrastare il lavoro nero. E’ quanto prevede l’articolo 16 del dl. “Al fine di una efficace programmazione dell’attività ispettiva nonché di monitorare il fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale, le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell’INPS, dell’INAIL, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza avverso violazioni in materia di lavoro sommerso nonché in materia di lavoro e legislazione sociale confluiscono in un portale unico nazionale gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro denominato Portale Nazionale del Sommerso (PNS). Il Portale Nazionale del Sommerso sostituisce ed integra le banche dati esistenti attraverso le quali l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’INPS e l’INAIL condividono le risultanze degli accertamenti ispettivi”, si legge nella bozza del decreto. La nascita del portale comporterà un costo, per le casse dello Stato, di 5 milioni per l’anno 2022 ed euro 800.000 a partire dal 2023″, e al momento figura un omissis sulle coperture.  

 

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