Cene, viaggi e convegni: dirigenti
medici accusati di corruzione
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Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti: sono le accuse contestate a vario titolo a quattro persone, tra cui figura anche l’ex primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Cremona Mario Martinotti. Per il medico, attualmente a processo per quattro omicidi colposi e truffa, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altri tre imputati coinvolti in un’inchiesta nata a seguito delle indagini della procura di Cremona relative ai quattro pazienti che sarebbero stati sottoposti da Martinotti ad operazioni di cui non avrebbero avuto necessità dopo diagnosi superficiali.
Richiesta di rinvio a giudizio anche per Francesco Ganino, napoletano, dipendente della Bbraun Milano s.p.a., società fornitrice di prodotti ospedalieri, accusato di aver dato utilità a Luigi Boccia, direttore del reparto di Chirurgia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova e presidente della commissione della gara pubblica Arca per la fornitura di dispositivi per videolaparoscopia, gara indetta dalla stessa Arca il 18 gennaio 2017. Secondo l’accusa, Ganino, direttore commerciale dell’area Piemonte, Liguria e Lombardia della Bbraun, avrebbe disposto di un fondo extracontabile con il quale compensare direttori di strutture ospedaliere o medici in grado di indirizzare le scelte degli enti ospedalieri verso le forniture Bbraun.
A Boccia, anch’egli imputato, Ganino avrebbe corrisposto il pagamento di una cena di reparto del valore di 2400 euro in un ristorante di Bagnolo San Vito il 21 dicembre del 2018, sponsorizzato viaggi di lavoro e con la famiglia per 22.829 euro, e offerto la possibilità di essere chiamato come relatore a convegni e quindi di ottenere pubblicità nel proprio lavoro. Boccia, da parte sua, avrebbe agevolato la Bbraun nella gara tramite l’attribuzione per ciascuno dei lotti rispetto ai quali la società ha partecipato e del punteggio massimo riconoscibile in relazione all’offerta tecnica.
Anche Martinotti avrebbe usufruito delle “utilità” di Ganino, e cioè della sponsorizzazione di viaggi di lavoro per una somma complessiva di 1.171,53 euro e di essere chiamato come relatore a convegni. Da parte sua, Martinotti avrebbe agevolato gli interessi della Bbraun anche attraverso la disponibilità di redigere una relazione ad hoc finalizzata a permettere l’utilizzazione della strumentazione prodotta dalla società, come le innovative pinze caiman, pur in assenza di gara. Con l’aggravante “di aver commesso il fatto in relazione alla stipulazione di contratti nei quali è interessata l’amministrazione a cui appartiene: Regione Lombardia”.
Stessa accusa anche per Cosimo Sansalone, direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale dell’Asst Pavia e direttore di Chirurgia dell’ospedale di Vigevano, che da Ganino aveva ricevuto la sponsorizzazione di mille euro per un convegno tenutosi a Pavia il 18 maggio del 2019 all’università di Pavia. In cambio, Sansalone si sarebbe “asservito stabilmente” agli interessi della BBraun, anche dichiarandosi disponibile a scrivere una relazione affinché le pinze venissero usate presso l’ospedale dove Martinotti dirigeva il reparto, “in assenza di una aggiudicazione Arca”.
Sotto accusa c’è anche la Bbraun, nella persona del proprio legale rappresentante: la procura contesta alla società illeciti amministrativi e di non aver vigilato sull’operato del proprio direttore commerciale. Altri tre imputati sono invece accusati di evasione fiscale: si tratta di una ristoratrice, del titolare di un’agenzia viaggi e dell’organizzatore degli eventi.
Per tutti, l’udienza preliminare è fissata al prossimo 9 maggio.
Sara Pizzorni