Dia: "Bene lavoro Prefettura contro
infiltrazioni mafiose in economia"
Sul tema delle attività di monitoraggio da parte delle istituzioni, significativo "è il contributo fornito dall'ex prefetto di Cremona Vito Danilo Gagliardi che ha prestato la massima cura ed attenzione nell’attività di monitoraggio del disagio socio economico".
É stata pubblicata la relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa all’andamento della delittuosità nel primo semestre del 2021, ancora caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. La corposa relazione consegnata al Parlamento fotografa una realtà italiana in cui il numero di omicidi e azioni cruente diminuisce, ma cresce la propensione a inquinare l’economia legale, valutata attraverso l’indicatore del costante incremento delle segnalazioni di operazioni sospette.
Sul tema delle attività di monitoraggio da parte delle istituzioni, significativo, si legge nella relazione, “è il contributo fornito dall’ex prefetto di Cremona Vito Danilo Gagliardi che ha prestato la massima cura ed attenzione nell’attività di monitoraggio del disagio socio economico in un’ottica di prevenzione del rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si possano annidare pericolose opportunità per le organizzazioni criminali”. Infatti “la possibilità di disporre di enormi liquidità, fenomeno tipico delle consorterie mafiose, consente di approfittare di situazioni di criticità finanziarie per potersi inserire nell’economia, inquinandola”.
In questo ambito ci sono stati particolari settori commerciali ed imprenditoriali che hanno risentito per primi ed ancora più degli altri, degli effetti di una crisi economica, quale quella causata dall’emergenza Covid-19. Il riferimento è alle strutture alberghiere, ma anche a bar, ristoranti, pub, che, oltre ad essere coinvolti nella spirale di crisi economica, sono da sempre oggetto di particolare attenzione da parte della criminalità organizzata.
Si è quindi pertanto ritenuto necessario implementare il sistema di controlli e verifiche antimafia con modalità più stringenti e soprattutto più efficaci, attraverso l’esame, da parte della Prefettura di Cremona, di tutte le autodichiarazioni delle S.C.I.A. (segnalazioni certificate di inizio attività) presentate presso i Comuni della provincia, con le quali il richiedente dichiara l’assenza di elementi ostativi antimafia, con conseguente emissione di provvedimenti interdittivi in presenza di condizionamenti criminali.
Per quanto riguarda le connessioni della criminalità organizzata con soggetti della cosiddetta “area grigia”, ovvero professionisti, rappresentanti della pubblica amministrazione, della politica e dell’imprenditoria, nella relazione è segnalato che il 22 marzo 2021 la guardia di finanza di Milano ha individuato un’associazione per delinquere transnazionale attiva nel capoluogo di Regione con ramificazioni nelle province di Brescia e Cremona, nonché all’estero in Egitto, Svezia, Spagna, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Malesia e Repubblica Ceca.
Il sodalizio è risultato composto, oltre che da un gruppo di egiziani attivi nell’esercizio abusivo della raccolta e del trasferimento di denaro in violazione delle leggi bancarie e sul trasferimento dei capitali, anche da italiani. Tra questi ultimi spicca la figura di un contabile operante a Milano e in provincia di Cremona originario di Isola Capo Rizzuto già noto per i suoi rapporti collaborativi con esponenti della criminalità organizzata sia siciliana che calabrese ai quali offriva soluzioni per coprire e reimpiegare capitali illeciti accumulati attraverso estorsioni e reati fiscali, con la copertura di società cooperative attive nel terziario.
Venendo al fenomeno dello spaccio di droga, la Dia segnala un aumento del consumo di eroina. Anche nel Distretto giudiziario di Brescia, che comprende anche Cremona, si osserva una presenza attiva di organizzazioni criminali di origine albanese e nordafricana che spaziano su buona parte del nord Italia ed interazioni tra trafficanti albanesi e pregiudicati italiani collegati alla criminalità organizzata. Tra le droghe sintetiche sarebbe sempre forte l’interesse di gruppi asiatici nella gestione del commercio di shaboo. Tuttavia i principali operatori nel mercato internazionale restano sempre i cittadini cinesi.
Nel campo delle metanfetamine si registra una sempre più costante presenza di soggetti originari dell’Africa subsahariana che sarebbero attivi nell’importazione di consistenti quantitativi di tale sostanza. Da alcuni anni si verificano numerosi arresti di nigeriani che transitando anche da altri paesi europei (come la Spagna in passato) o giungendo dal proprio paese in Italia vengono trovati in possesso di elevate quantità di metanfetamine. Ampio è invece lo scenario dello spaccio di marijuana e hashish che vede coinvolti soggetti di diverse etnie anche estranei ai contesti di criminalità organizzata che adottano ogni tipo di ingegno nel tentativo di eludere i controlli delle forze di polizia.
Il 12 gennaio 2021, nell’ambito dell’operazione “Trexit”, coordinata dalla DDA di Bologna, le Squadre Mobili di Mantova e Cremona avevano arrestato due cittadini albanesi e due marocchini, coinvolti in un ingente traffico di stupefacenti (erano stati sequestrati 301 kg. di hashish, 25 kg. di cocaina, 2,1 kg. di eroina) importati quasi esclusivamente dall’Olanda a bordo di autovetture predisposte per l’occultamento delle sostanze.
Sara Pizzorni