Cronaca

Ogni ora sulle strade 28 feriti
gravi. "Giovani, fermiamo le stragi"

Gli agenti Matteo ed Eugenio con la professoressa Rossella Frigeri

“Fa molta più notizia l’incidente aereo dove abbiamo 150 vittime contemporaneamente, che l’incidente con una singola persona. Non ci rendiamo conto che ogni anno sulle nostre strade perdiamo interi comuni. La strage è effettiva, è tutti i giorni. Ogni ora che siamo in una scuola, sulle strade italiane si contano 28 feriti gravi. Oggi qui in aula siamo in 42. Ciò vuol dire che stiamo salvando 42 persone”.

Lezione pratica, colma di esempi, di test, di immagini, di dati, quella tenuta questa mattina alle classi quarte dell’istituto Ghisleri dagli assistenti della polizia stradale di Cremona Matteo ed Eugenio, formatori del progetto “Icaro”, la campagna di sicurezza stradale rivolta ai giovani.

Un appuntamento ben conosciuto dalle scuole cittadine, e in particolare dal Ghisleri, che ha tenuto le lezioni nell’aula magna intitolata al cremonese Stefano Villa, l’agente della Polizia di Stato che perse la vita in un conflitto a fuoco al casello di Melegnano il 27 settembre 1995. “Quando noi poliziotti entriamo al Ghisleri ci fermiamo sempre a rendere omaggio al monumento dedicato a Stefano”, ha detto il comandante della polizia stradale Federica Deledda, “anima del progetto Icaro insieme alla professoressa Rossella Frigeri.

Gli incontri a scuola e le iniziative di questi giorni da parte della polizia sono stati organizzati su input del questore Michele Sinigaglia in previsione dell’imminente festa della polizia che sarà celebrata il 12 aprile.

Oggi, nell’aula magna Stefano Villa, c’era grande attenzione: gli agenti hanno parlato dei costi sociali degli incidenti: “Ogni anno vengono spesi milioni di milioni di euro, risorse sottratte alla scuola, alla ricerca, al mondo del lavoro”. Si è parlato dei sistemi di protezione sempre più all’avanguardia, di come le nostre città siano cambiate, diventando più sicure a livello stradale: l’asfalto drenante, i guard rail a tripla onda per limitare i danni, le bande sonore su strada. Tutto bene, ma c’è un ma: “Prima di parlare di regole, dobbiamo partire dai nostri limiti personali, pensando sempre che l’uomo non è portato per il movimento. Più aumenta la velocità, più si perde il campo visivo. Noi ci sentiamo padroni della situazione, ma poi anche l’attenzione tende a calare, e non ci si accorge degli imprevisti: della bici che sopraggiunge o del pedone che attraversa”. Significativo il test sull’attenzione effettuato in classe.

E poi si è parlato di vittime, di giovani vite perse, come quella di Linda, una ragazza cremasca investita e uccisa in bici da un automobilista che non si era fermato  a prestare soccorso. “Tremiamo tutte le volte che dobbiamo dare queste notizie ai familiari”, hanno raccontato gli agenti. “A volte non c’è nemmeno bisogno di dire nulla. Capiscono tutto appena ci aprono. Aiutateci dunque a fermare queste stragi”.

Sempre all’istituto Ghisleri, martedì scorso, con il funzionario della Questura Claudia Vismara, si è parlato di un altro tema di grande attualità: la violenza di genere, un fenomeno purtroppo sempre più preoccupante. Agli studenti delle classi terze e ai ragazzi di una quinta superiore sono state illustrate le diverse tipologie di reato: stalking, maltrattamenti, revenge porn. Ai ragazzi è stato spiegato quali sono i passi che si devono fare quando si è vittime, dei problemi che le stesse affrontano dopo  aver subito una violenza e tutte le azioni riguardanti l’aspetto punitivo dei responsabili di questi reati. Una lezione a tutto campo.

Sara Pizzorni

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