Nuovo ospedale, primo
incontro del tavolo tecnico
Ha preso avvio la fase operativa che porterà alla realizzazione del nuovo ospedale di Cremona, una delle prime strutture post-covid-19 in Italia. Nel rispetto degli accordi stabiliti dal protocollo d’intesa sottoscritto il 15 dicembre 2021, oggi pomeriggio si è riunito il gruppo di lavoro coordinato da Maurizio Bracchi (direttore dipartimento innovazione, sostenibilità e aree di sviluppo strategico ASST di Cremona) e composto da Giulio Biroli (direttore Settore infrastrutture stradali, provincia di Cremona), Gabriella Di Girolamo (segretario Generale Comune di Cremona), Francesco Pirali (direttore UOC Autorizzazioni e accreditamento Polo Ospedaliero e rete territoriale, ATS Val Padana) e Diego Dalla Muta (UO risorse Strutturali e tecnologiche, direzione generale Welfare regione Lombardia).
Ad aprire il primo incontro – che si è tenuto alle ore 15 presso la Direzione generale dell’Asst – il direttore generale Giuseppe Rossi insieme a Gianluca Galimberti (sindaco di Cremona), Paolo Mirko Signoroni (presidente della Provincia di Cremona), Silvana Cirincione (direttore sanitario Ats Val Padana) delegata da Salvatore Mannino (direttore generale Ats Val Padana).
“L’obiettivo principale – spiega Rossi – è quello di condividere il percorso di realizzazione del nuovo ospedale con le istituzioni, con la Città e con il territorio. L’Ospedale è e deve essere inteso, sin dalle fasi progettuali, come patrimonio della collettività. Questa è un’occasione imperdibile per ridisegnare il futuro e il ruolo della sanità cremonese, che richiede unità d’intenti a tutti i livelli. Mai come in questo caso l’unione sarà la forza motrice del cambiamento e dell’innovazione”.
“Da qualche settimana – continua Rossi – stiamo incontrando in modo informale i direttori di dipartimento e i direttori delle unità operative di tutte le specialità, con un duplice scopo: da un lato di illustrare attraverso dati e fatti le ragioni tecniche, organizzative ed economiche che sostengono la scelta di un nuovo ospedale; dall’altro coinvolgerli nella ideazione, partendo dalla loro esperienza e dalle loro conoscenze. Stiamo chiedendo loro di aiutarci ad immaginare la sanità che verrà: quali saranno i bisogni prevalenti fra 10, 15 anni? Quale l’impatto della tecnologia nella definizione dei percorsi di diagnosi e cura dentro e fuori dall’ospedale? I pazienti potranno essere seguiti in reparto e a casa con la stessa efficacia? In che misura il dialogo fra servizi territoriali e ospedale può crescere ed integrarsi in modo davvero efficiente? Sono domande aperte a cui cercheremo di rispondere anche attraverso le proposte degli operatori sanitari – che stanno già arrivando – e delle istituzioni con le quali stiamo collaborando”.
Come ricorda il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, “il percorso affronterà temi tecnici urbanistici e soprattutto il tema dei contenuti del nuovo ospedale con l’obiettivo di costruire un DEA di secondo livello e rafforzare la medicina territoriale”. “Il Comune – ha ggiunto – si impegna a coinvolgere le rappresentanze del sistema cittadino e provinciale, a partire dai sindaci del Distretto e, insieme all’ASST e agli altri protagonisti del tavolo, dai portatori di interesse del territorio. Siamo consapevoli dell’importanza strategica del coinvolgimento partecipativo ad un progetto che guardi, oltre all’aspetto urbanistico anche il sistema sociosanitario. Un progetto che metta al centro la comunità, il sistema sociosanitario, per la tutela della salute e il rafforzamento dei servizi a favore dei nostri concittadini. Il prossimo grande passaggio, a cui come sistema daremo il nostro contributo, sarà il bando di concorso internazionale di progettazione che dovrebbe uscire entro l’estate”.
Per il presidente della Provincia di Cremona Paolo Mirko Signoroni “si tratta di un primo passo importante verso l’iter operativo che porterà alla realizzazione del nuovo Ospedale di Cremona, in sostituzione dell’attuale”. “Tutti gli attori – ha proseguito – procederanno con le attività di propria competenza: per quanto riguarda la Provincia, le attività saranno volte ad informare i Comuni sulle varie fasi dell’opera”.
“La costruzione del nuovo ospedale – commenta Salvatore Mannino, direttore Ats Val Padana – rappresenta una straordinaria opportunità per il territorio cremonese, un volàno non solo sul piano assistenziale sanitario, ma anche per l’economia locale. Mi limito a condividere l’auspicio che, una volta completato, esso possa costituire un punto di riferimento e di raccordo, sia specialistico (con altre strutture in ATS, in Regione o in altre Regioni limitrofe) che territoriale (Case di Comunità, Ospedali di Comunità, ambulatori, strutture sociosanitarie)”.
Maurizio Bracchi, coordinatore del tavolo, sottolinea che “il primo obiettivo del gruppo di lavoro è stendere il bando per il concorso internazionale di progettazione: ad essere valutata la qualità del progetto, non la qualifica del progettista” ed evidenzia: “L’incontro di oggi concretizza un percorso iniziato quasi un anno fa con la deliberazione della Giunta regionale, in cui sono stati programmati i fondi necessari alla realizzazione del progetto”.
“Oggi abbiamo condiviso le linee d’indirizzo necessarie a definire la procedura che ci consentirà di configurare l’assetto del nuovo ospedale”, conclude Bracchi: “Si tratta di una procedura complessa, che occuperà almeno dodici mesi, al termine dei quali sarà indetto il concorso di progettazione. Nel suo complesso, l’intervento avrà un costo totale di 330 milioni di euro: l’intenzione è creare le condizioni per ottenere il dipartimento di Emergenza e accettazione (DEA) di secondo livello. Puntiamo a bandire il concorso entro l’estate, e stiamo lavorando per questo”.