Cronaca

Attesa riqualificazione, ma c'è
degrado sotto il forno della Frazzi

Bottigliette vuote, pezzi di plastica, materiale di scarto vario, forse anche i residui di qualche vecchio bivacco. E’ il triste spettacolo che si vede sotto gli archi della parte più antica della ex fornace Frazzi, quella del primo forno Hoffman, realizzato attorno al 1863 dal fondatore dell’industria di laterizi, che cessò definitivamente la produzione un secolo dopo, nel 1967.

La recinzione messa tutt’attorno alla struttura circolare è precaria in più punti e non è difficile oltrepassarla. E sì che questo è uno dei pochi esempi di archeologia industriale a Cremona, insieme al secondo forno, quello della grande ciminiera sotto la quale si svolge il cinema all’aperto. Mentre per questa porzione c’è un’idea di riutilizzo, per attività culturali, non si sa cosa potrebbe ospitare il primo forno, più piccolo e con minori potenzialità. Per ora solo degrado, nell’attesa che si concretizzino i progetti di riqualificazione urbana inseriti nel bando sulla qualità dell’abitare con cui il Comune si è aggiudicato 15 milioni di euro da destinare ad interventi su su tutto il quartiere Po, dagli impianti sportivi fino appunto a ciò che resta dell’ex fornace.

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