Riorganizzazione ospedale, dirigenti
medici: "Noi a fianco di Asst"
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Un gruppo di dirigenti medici dell’ospedale di Cremona si schiera a difesa dell’Asst nella vicenda relativa ad Area Donna, rimandando al mittente le accuse avanzate da parte di alcuni gruppi di cittadini. Lo scrivono in una lettera aperta, schierandosi apertamente.
“I medici dell’Asst Cremona che si occupano di diagnosi e cura del tumore alla mammella, afferenti alle Unità Operative di Anatomia Patologica, Chirurgia Generale, Multidisciplinare di Patologia Mammaria e Ricerca Traslazionale, Oncologia, Radiologia, Radioterapia, prendono le distanze da quanto recentemente espresso da parte di alcuni privati cittadini nei confronti della Direzione Strategica dell’Asst di Cremona” si legge nella missiva, firmata da Sergio Aguggini, Carlo Azzini, Gian Luca Baiocchi, Sarah Brenna, Matteo Brighenti, Cecilia Cangiotti, Ignazio Ciliberto, Alessandra Curti, Roberto Derelli, Maria Eugenia di Sabato, Giuseppina Ferrero, Daniele Generali, Giulia Grizzi, Manuela Milani, Stefano Panni, Rodolfo Passalacqua, Matteo Passamonti, Bruno Perrucci, Margherita Ratti, Laura Romanini, Daniele Spada, Carla Strina, Sandro Tonoli, Marco Ungari, Elena Varotti.
“Gli incontri organizzati dal Comune di Cremona, in accordo con l’Asst Cremona, avevano lo scopo di spiegare i principali aspetti della riorganizzazione del Dipartimento Oncologico che intendono migliorare l’assistenza fornita ai malati di tumore” scrivono ancora i medici. “Fermo restando che la partecipazione dei cittadini è un valore inestimabile per la sanità, le sedi in cui affrontare questioni tecniche relative alle attività sanitarie sono quelle istituzionali. Nel pieno rispetto della libertà di espressione e delle forme di comunicazione social, desideriamo ricordare che in materia di clinica e organizzazione sanitaria le fonti ufficiali sono garanti di autorevolezza.
L’obiettivo di Asst Cremona è quello di fornire i migliori standard qualitativi in termini di risultati clinici: alla Direzione Strategica spetta l’organizzazione delle strutture, alla Direzione Medica la messa a punto dei processi, ai dirigenti medici l’erogazione delle prestazioni.
Le poche modifiche attuate negli ultimi mesi alla gestione del percorso per la diagnosi e la cura della patologia mammaria sono tese all’ottimizzazione e al miglioramento. Nel nostro ruolo di Dirigenti medici, ribadiamo con forza quanto già più volte asserito: nulla è cambiato a livello clinico e l’erogazione delle prestazioni continua ad assicurare la corretta assistenza nel giusto momento.
I risultati di ogni cambiamento strutturale vanno analizzati a distanza congrua (usualmente su base annuale); per i dirigenti medici l’analisi verte su parametri clinici (tempistiche di presa in carico, morbi-mortalità degli atti terapeutici, sopravvivenza libera da malattia e sopravvivenza globale), per la Direzione Strategica e la Direzione Medica su indicatori di efficienza/efficacia. Invitiamo quindi gli interessati ad una verifica annuale esclusiva dei parametri sopra riportati.
Ogni paziente affetto da una patologia oncologica ha diritto alle migliori cure possibili, fornite da personale preparato e capace di comunicare nei tempi e nelle modalità più adatte. Questo è ciò che importa, e che ognuno di noi s’impegna a perseguire ogni giorno. Ringraziamo le donne che, in questa prima fase della riorganizzazione, hanno voluto segnalare le criticità – in parte già risolte – in maniera costruttiva e garantiamo che la Direzione Medica, unitamente ai Dirigenti delle Professioni Sanitarie, è impegnata con le relative Unità Operative (Medici e Infermieri) per farvi fronte. Ringraziamo le numerose donne e le Associazioni che in questi giorni ci hanno testimoniato sostegno per il lavoro svolto e soddisfazione per le cure ricevute: anche per noi è importante mantenere aperto un dialogo franco e leale con i pazienti e le pazienti, finalizzato alla concordanza terapeutica, con l’unico obiettivo di offrire i migliori trattamenti oggi disponibili, sia sotto il profilo clinico che sotto il profilo psicologico.
Non accettiamo invece accuse sommarie ed infondate, esternate con tono aprioristicamente accusatorio, come quelle che sono state pronunciate negli ultimi mesi nei confronti dell’Asst di Cremona”.