Cronaca

Giornata dell'Autismo, a Cremona
due progetti per la diagnosi precoce

Sabato 2 aprile si celebra anche a Cremona la Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, un momento dedicato alla sensibilizzazione: secondo dati del Ministero della Salute, in Italia si stima che un bambino su 77 con età tra i 7 e i 9 anni presenti un disturbo dello spettro autistico. “Negli ultimi dieci anni la consapevolezza dell’autismo è cresciuta in modo esponenziale, in particolare nella applicazione degli strumenti diagnostici e valutativi” afferma Maria Teresa Giarelli, direttore dell’U.O. Neuropsichiatria Infantile dell’Asst di Cremona.

La principale novità in questo senso consiste nella adozione del primo piano operativo regionale autismo (PORA) deliberato il 25 ottobre 2021 e istituito per definire le linee guida per un nuovo modello di presa in carico (in linea con le direttive nazionali). L’obiettivo è realizzare una rete integrata e interdisciplinare, che garantisca in modo sostenibile la cura, l’abilitazione e la riabilitazione della persona in base al singolo caso, ponendola al centro di ogni decisione lungo l’intero arco della sua vita.

La diagnosi precoce costituisce uno dei tasselli fondamentali di questo nuovo approccio: a questo proposito, l’Asst di Cremona partecipa a due progetti regionali rivolti ai bambini con età inferiore ai 3 anni.

Il primo si chiama WIN4ASD (Web Italian Network for Autism Spectrum Disorder), rete curante per la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico. È uno strumento web destinato ai pediatri di libera scelta per lo screening dell’autismo durante i bilanci di salute dei 18 mesi. La piattaforma web permette l’interconnessione tra cure primarie e servizio specialistico (NPIA).

Il pediatra somministra la CHAT (Checklist for Autism in Toddlers) ossia uno strumento di screening che consente di valutare già nel primo anno e mezzo di vita la presenza di elementi potenzialmente riconducibili all’autismo. Attraverso la collaborazione dei pediatri di famiglia, consente di: individuare precocemente i bambini che presentano segni e sintomi di rischio clinico di disturbo dello spettro autistico da parte dei pediatri di libera scelta; ottenere la riduzione dell’età media alla prima diagnosi; sviluppare una rete curante territoriale facilitando e semplificando mediante la piattaforma web il raccordo tra Pediatri di Libera Scelta e servizi di NPIA coinvolti.

“Per i bambini che risultano a basso, medio o alto rischio – aggiunge Giarelli – seguirà in un secondo momento l’impostazione della terapia più adeguata in base alle risorse che dovranno diventare maggiormente disponibili grazie al PORA”.

Un secondo progetto attivo da ottobre 2021 è REAL 2.0 (Rete di coordinamento per il disturbo dello spettro Autistico) in Regione Lombardia, con l’Istituto scientifico IRCCS e Medea in qualità di enti attuatori. Il progetto prevede una durata massima di 15 mesi ed è finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità, con la assegnazione di due psicologhe a Cremona che lavorano su due fronti. “Il primo riguarda la collaborazione con le terapie Intensive neonatali, per una azione di sorveglianza sui potenziali soggetti a rischio di disturbo di neurosviluppo” spiega Giarelli. “Il secondo interessa la sorveglianza dei fratellini di età 0-3 anni di bambini diagnosticati con autismo, così da facilitare l’avvio di una tempestiva presa in carico in tali soggetti che hanno già un fratello o una sorella autistici, stante la ricorrenza e familiarità di questa condizione”.

La diagnosi precoce si rivela quindi lo strumento imprescindibile per anticipare e gestire al meglio i disturbi dello spettro autistico, per poter impostare in tempo utile la terapia e la presa in carico multidisciplinare dei pazienti, accompagnando loro e le famiglie in un percorso di crescita consapevole.

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