Cronaca

Pizzaiolo derubato in casa. Ma il
ladro non era il dipendente. Assolto

Non fu lui a derubare il suo datore di lavoro. Oggi il giudice ha assolto con formula piena, Chabab Soufiane, 27 anni, di origini egiziane residente a Cremona, incensurato, finito a processo per furto aggravato commesso il 23 febbraio del 2018 nell’appartamento del connazionale Sefin Gamal Dib Nazir, titolare della pizzeria d’asporto “Maestro” di via Mantova. Dalla casa erano spariti 6.000 euro, un’altra somma di denaro corrispondente a 1.000 lire egiziane, un cellulare, un anello d’oro, due passaporti e una carta di identità.

L’avvocato Gigliotti

Il datore di lavoro ha rimesso la querela, ma il reato, essendo aggravato, è procedibile d’ufficio. Lo stesso pm, però, al termine della sua requisitoria, ha chiesto l’assoluzione per l’imputato, sostenendo che erano venute a mancare le condizioni di procedibilità, considerando anche il fatto che la stessa vittima aveva autorizzato l’ingresso nella sua abitazione del dipendente.

Nella denuncia, il datore di lavoro aveva raccontato che quella sera al negozio c’era poco lavoro e che Chabab, addetto al trasporto con il motorino delle pizze da asporto, gli avrebbe chiesto di poter salire nel suo appartamento sopra la pizzeria per poter riposare. Il datore di lavoro aveva acconsentito. Erano le 20,20. Due ore e mezza dopo, chiusa la pizzeria, il titolare era salito in casa e si era accorto che qualcosa non andava. Il suo dipendente non c’era più e lui era stato derubato. Il giorno dopo il titolare della pizzeria aveva sporto denuncia in Questura.

“E’ vero che il mio cliente aveva chiesto al datore di lavoro di poter andare a casa”, ha spiegato l’avvocato della difesa Marilena Gigliotti, “ma non era salito nell’abitazione del titolare. Era tornato nel suo di appartamento e il giorno dopo era partito per la Spagna, e il suo datore di lavoro lo sapeva”. Un malinteso, secondo il legale. “Il mio assistito, tra l’altro, ha continuato a collaborare per lungo tempo con il titolare della pizzeria anche dopo la vicenda del furto, sebbene lo stipendio non arrivasse con regolarità”.

Quando era partito per la Spagna, l’imputato aveva cambiato la sim nel telefono, e nessuno era stato in grado di rintracciarlo, cosa che aveva alimentato i sospetti sul suo coinvolgimento nel furto. Al  rientro in Italia, essendo ricercato, era arrivata la segnalazione alle forze dell’ordine che lo avevano trovato all’hotel Astoria di Cremona. “In quel periodo”, ha spiegato l’avvocato Gigliotti, “non andava d’accordo con la madre, con la quale viveva, e quindi aveva deciso di alloggiare in albergo”.

“La persona offesa avrebbe dovuto essere il mio cliente”, ha concluso l’avvocato Gigliotti, “in quanto ha dovuto subire prima una perquisizione e poi ha dovuto affrontare un processo da persona innocente. Oggi è stata dimostrata la sua totale estraneità ai fatti”.

Sara Pizzorni

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