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Le emozioni di Wembley con
gli eroi grigiorossi su Cremona1

La puntata completa

E’ andato in onda questa sera, lunedì 28 marzo, lo speciale realizzato da Cremona1 in collaborazione con la Cremonese per celebrare il 29esimo anniversario della conquista della Coppa Anglo Italiana del 1993 conquistata dai grigiorossi contro il Derby County. Un 3-1 firmato Verdelli, Maspero e Tentoni che hanno consegnato il trofeo alla squadra allora allenata da Luigi Simoni.

In studio, insieme al giornalista Simone Arrighi, Giovanni Ratti – autore dell’indimenticata e indimenticabile radiocronaca – e Beppe Carletti che ha scortato la Coppa fino negli studi dell’emittente. Collegati, diversi eroi grigiorossi di quella cavalcata trionfale: il capitano Corrado Verdelli, Luigi Turci, Francesco Colonnese, Marco Giandebiaggi, Matjaz Florjancic, Andrea Tentoni e Gustavo Abel Dezotti.

Proprio Verdelli ha esordito: “Mi vengono i brividi a ripensare a quella giornata. Vado spesso in Inghilterra e quando sono tornato a Wembley, anche se da allora è stato rifatto, rivedendo quella porta dove ho segnato uno dei pochi gol in carriera, riaffiorano i ricordi: le sensazioni sono indelebili. Per chi come noi ha vissuto questo gruppo straordinario è stata una straordinaria fantastica e una partita giocata in uno stadio mitico. Eravamo consapevoli della nostra forza, della nostra identità e del nostro gruppo: abbiamo fatto la nostra partita con una serenità e una voglia di vincere incredibili”.

Turci, quindi, ha aggiunto: “C’era consapevolezza e la voglia di vincere, di portare a casa un trofeo che per la Cremonese rimane l’unico. Noi avevamo già vinto contro il Derby County nella fase a gironi, ma li affrontavamo per la seconda volta, ma a Wembley, uno stadio che trasuda storia, la respiri: è qualcosa difficile da descrivere. Era vecchio, però c’erano le foto degli anni precedenti, i muri che quasi si scrostavano, la pista dei cani intorno al campo…all’interno dello spogliatoio c’era proprio la voglia di portare a casa un risultato che sapevamo potesse essere storico”.

A raccontare il torneo è stato invece Florjancic: “Abbiamo iniziato il torneo senza nessuno stress, il mister ha gestito bene i giocaotri e trovato un buon equilibrio. Personalmente ho sfruttato questa occasione, in Serie B non giocavo tanto e avevo una freschezza migliore. Tuti insieme ci siamo aiutati per affrontare queste partite e qualcuno ha potuto anche riposarsi per il campionato”

“Il mister – ha aggiunto Giandebiaggi – ha preso sul serio questa manifestazione che è servita anche per mettere in mostra chi aveva giocato meno e ci è servita per tutto il campionato. L’abbiamo presa anche noi seriamente, ma anche come un bambino che porti a Gardaland. E’ stata un’esperienza positiva, il mister è stato bravo: ci ha dato serenità per affrontare il torneo passo dopo passo e la possibilità di mettere minuti nelle gambe, anche se avevamo un gruppo talmente forte quell’anno che chiunuqe giocava faceva poca differenza. Ci manca tatno il mister, ha dato davvero tanto alla Cremonese”.

Tentoni, poi, ammette: “E’ stata una giornata memorabile. Io in quella Coppa ho giocato poco e pensavo di non scendere in campo neanche in finale. E’ stata una soddisfazione per tutto il popolo grigiorosso: era in minoranza, ma si sono fatti sentire lo stesso. E’ stata una soddisfazione per loro, ma anche per la squadra e il presidente. Ho sempre detto che per me è stata una famiglia, mi sono trovato benissimo: la nostra forza è sempre stata l’unità, anche quando si andava in ritiro erano bei momenti”.

Anche Colonnese ricorda il calore dei tifosi allo stadio: “Ricordo uno stadio stracolmo di tifosi di Cremona, i biglietti che mancavano, la festa dopo…sapevamo che era un evento imperdibile. Quella squadra aveva grandi valori tecnici e umani, ci aiutavamo a vicenda: eravamo sia giocatori giovani che esperti, con un allenatore che era un papà”.

Dezotti, invece, racconta: “E’ tra i ricordi più belli della mia carriera, è stato un traguardo importantissimo aver vinto questa Coppa per il gruppo e per il mister che chiedeva il massimo a tutti e gestiva benissimo il gruppo: era un grande allenatore, ma un uomo ancora più grande. Quel trofeo è stato il risultato di questo lavoro, era un grupo bellissimo: per me, i 5 anni passati a Cremona, sono stati i più belli della mia carriera”.

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