Cronaca

Trigolo, arrivate nove persone
dall'Ucraina: il paese si mobilita

Lo smistamento del vestiario, oggi pomeriggio, nella casa parrocchiale, e una delle stanze da letto allestite per i profughi

Nove profughi dall’Ucraina sono arrivati ieri pomeriggio a Trigolo, grazie ad una rete di solidarietà che sta coinvolgendo sempre più persone, singoli cittadini e parrocchie. Un arrivo inaspettato per il piccolo comune che sabato era stato allertato dell’arrivo di 3 persone, poi diventate molte di più: ma la casa parrocchiale, lasciata libera appena qualche mese fa, è sufficientemente grande per ospitare tutti.

Sei donne, tra i 20 e i 60 anni e tre bambini dai 4 agli 11: sono arrivati stremati domenica pomeriggio, accolti per rifocillarsi a Fiesco e poi accompagnati a Trigolo dal volontario Giuseppe Rozza. La macchina dell’accoglienza si è subito messa in moto: il farmacista di Fiesco ha offerto i tamponi (solo una lieve positività per una signora, senza particolari sintomi e subito isolata) e stamattina in Comune sono state sbrigate le pratiche burocratiche, con segnalazione ad Ats e Prefettura. “Avevano tutti il passaporto, non ci sono stati problemi”, spiega il sindaco Mariella Marcarini, “e la macchina della solidarietà si è subito messa in moto, gli abitanti di Trigolo sono molto generosi”.

E’ Paola Biaggi, vicesindaco e parte attiva del volontariato locale, a spiegare come stanno andando le cose in un pomeriggio decisamente trafelato: “Quando sono arrivate, ieri, le donne erano stravolte, erano cinque giorni che non riuscivano a frasi una doccia. I bambini stavano un po’ meglio. Non siamo ancora riusciti a capire bene da dove vengano, vogliamo lasciare loro un po’ di tempo per rilassarsi dopo quello che hanno visto e vissuto. Ma già oggi, rispetto a ieri, le ho viste più riposate. Grazie all’aiuto di due famiglie ucraine che vivono in paese abbiamo iniziato a interagire con loro. Per ora abbiamo capito solo che provengono da una delle regioni orientali dell’Ucraina, al confine con la Russia e che sono riuscite a raggiungere la Polonia. Una di loro è una nonna con una nipotina: la mamma e il papà della bambina sono rimasti in Ucraina perchè c’è un fratellino di pochi mesi. Poi c’è una mamma con due bambini e la loro nonna; le altre tre persone credo non abbiamo legami di parentela, ma potrebbero essersi conosciute durante il viaggio”.

Impossibile al momento sapere qualcosa di più su quello che hanno visto e passato, “ma le foto che ci hanno mostrato sono impressionanti”.

“Oggi – continua Biaggi – le ho accompagnate a fare un giro in paese, ho mostrato dove andare a fare la spesa, non gli sembra vero di poter acquistare senza pagare: ci hanno subito fatto capire di voler fare qualcosa per rifondere le spese, ma per il momento abbiamo detto loro di stare tranquille, poi si vedrà. La casa è piena di cose offerte dai residenti, lenzuola, coperte, abiti, generi alimentari e per l’igiene personale”. E’ stata installata anche una prima lavatrice, usata: “Ce l’hanno portata da Fiesco, su un ApeCar, oggi abbiamo fatto il primo bucato”; un’altra dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Ma superati questi primi giorni, si porrà il problema di un aiuto economico a queste persone, in quanto al momento non sono previsti stanziamenti pubblici: tutto si baserà sulla disponibilità di privati.

Meglio degli adulti stanno sicuramente i bambini, subito attirati dai giochi dell’oratorio: per il prossimo futuro sarà necessario capire come e se inserirli in ambito scolastico, viste le difficoltà linguistiche.

La Casa parrocchiale di Trigolo è disponibile anche perchè il parroco don Marino Dalè, risiede a Fiesco. Questa prima fase dell’accoglienza ai profughi ucraini, come disposto dal Tavolo per l’emergenza con a capo la Prefettura, prevede di alloggiarli prioritariamente in strutture parrocchiali o associative e solo in un secondo momento in abitazioni private.

Giuliana Biagi

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...