Cronaca

Al Torriani incontro con la
testimone di giustizia Aiello

Dal 30 luglio 1991 è impegnata nella lotta alla mafia, una scelta quella di denunciare gli assassini del marito e collaborare con la giustizia che l’ha portata a vivere sotto protezione, una scelta che racconta ai giovani perché “i ragazzi devono sapere da che parte stare”. La testimone di giustizia Piera Aiello ha incontrato sabato mattina gli studenti dell’Istituto Torriani, capofila nella rete di scuole aderenti al Centro di Promozione della Legalità di Cremona. L’evento è stato trasmesso online per consentire un’ampia fruizione sul territorio.

Originaria della Provincia di Trapani, Piera Aiello a 18 anni è stata costretta a sposare Nicola Atria figlio del boss mafioso Vito assassinato pochi giorni dopo il matrimonio; nel 1991, davanti ai suoi occhi, è stato ucciso anche il marito. In quel momento è incominciato un percorso verso la verità e la legalità. Nell’incontro con gli studenti, la testimone di giustizia ha ricordato due figure chiave della lotta alla mafia: la cognata Rita Atria e il magistrato Paolo Borsellino. “Dobbiamo ricordare la loro storia affinché il loro sacrificio non sia stato vano”.

Federica Priori

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