Cronaca

Area Donna in crisi da anni, Allevi:
"Promesse non mantenute"

Confronto in tv tra il direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Asst Rodolfo Passalacqua e il chirurgo senologo Giovanni Allevi.

Faccia a faccia sul tema di Area Donna tra il direttore del Dipartimento Oncologico dell’Asst Cremona, il medico Rodolfo Passalacqua e uno dei chirurghi storici della Senologia, Giovanni Allevi, da qualche anno in pensione. Da una parte  l’assicurazione che la riorganizzazione in corso non porterà allo smantellamento dell’esperienza di Area Donna, ma anzi la rafforzerà; dall’altra la difesa a oltranza di un modello di prevenzione, diagnosi e terapia all’avanguardia, che ha prodotto ottimi risultati in termini di riduzione della mortalità del cancro al seno.

Il confronto, il primo pubblico, tra due medici su un argomento di forte presa sull’opinione pubblica è avvenuto nella trasmissione Punto e a Capo di Giovanni Palisto su Cremona1, alla vigilia dell’incontro che ci sarà domani alle 10,30 in Comune tra le promotrici del comitato spontaneo in difesa di Area Donna e i vertici ospedalieri.

Allevi ha ricordato come le Breast Unit non siano un retaggio del passato, ma un modello vincente che ha portato ad un aumento della probabilità di sopravvivenza del 10 – 15% per donne colpite da tumore. Che un vero e proprio smantellamento sia in atto all’ospedale di Cremona, ha detto, è dimostrato dai numeri: “Siamo passati dalle 40 mammografie giornaliere del 2019 alle 20 alla settimana di oggi. Attualmente se una donna va a prenotarsi le viene dato appuntamento tra un anno, logico che vada a rivolgersi altrove”.

“Con la riorganizzazione in atto la Breast Unit rimane e verrà rafforzata”, ha detto Passalacqua. “Io sono direttore di Dipartimento da settembre, il problema delle tre radiologhe che hanno lasciato la struttura risale a un anno fa, oggi i radiologi sono tre, coordinati da un nuovo primario. La Breast Unit è rimasta per quanto riguarda la parte terapeutica e per quella chirurgica, con l’arrivo di un nuovo chirurgo plastico, che è la specialità maggiormente significativa per la chirurgia del seno”.

“L’80% delle terapie – ha aggiunto –  rimane nei luoghi dove sono state fatte finora. Ma l’unico modo per migliorare le cure è quello di incentivare la ricerca. Negli ultimi anni non è stato attuato nessun protocollo di ricerca in Area Donna, mentre in oncologia si è arrivati al 10%, ancora sotto gli obiettivi, ma è questa la strada da seguire. E non solo per la senologia e l’oncologia, ma per tutti i reparti ospedalieri”.

Per Allevi, “se fosse vero che non viene fatta ricerca in Area Donna, non avremmo ottenuto il riconoscimento Eusoma (la società europea di mastologia) nel 2017. Questo ente indica i criteri che una struttura deve avere per essere riconosciuta come centro di eccellenza. Determinati standard di ricerca, diagnosi e cura sono le tre prescrizioni richieste. Se negli ultimi due – tre anni la ricerca si è azzerata è perchè ci hanno tolto il data manager”, una delle figure specialistiche indispensabili per l’inserimento dei pazienti nei protocolli.

“Io sto facendo in modo che queste cose ritornino e tornino per tutti i pazienti”, ha risposto Passalacqua. Per questo chiedo alle donne  di muoverci tutti nella stessa direzione, di spingere sulla Direzione e sulla Regione affinchè sblocchino le assunzioni, facciano venire qui personale qualificato per fare in modo che tutti possano accedere a protocolli di ricerca. Se io avessi un tumore, spero che qualcuno mi possa inserire in un protocollo con farmaci innovativi, meno tossici, senza chemio, farmaci target che fanno vivere di più. Cambia completamente il panorama. Per questo la ricerca è fondamentale”.

“E poi c’è un altro aspetto fondamentale – aggiunge Passalacqua –  che è quello della ricerca nel campo psico sociale. In Oncologia siamo leader in questo settore, abbiamo due psicologi ma non bastano. Li abbiamo messi in aiuto alle donne operate al seno, perchè nella Breast Unit non c’erano più psicologi”.

Tre radiologhe, il data manager, gli psicologi. Tutti abbandoni avvenuti negli ultimi anni. Perchè? La risposta, amara, arriva da Allevi: “Le radiologhe se ne sono andate perchè non sono state mantenute le promesse che per anni sono state fatte. L’essenza della Breast Unit è che al centro c’è la donna, intorno ruotano una serie di specialisti completamente dedicati che impostano la prevenzione, la diagnosi e la cura. Le promesse della direzione erano che ad un certo punto le radiologhe sarebbero state interamente dedicate alla Breast. Infatti loro lavoravano prevalentemente per la Breast Unit ma sulla carta dovevano svolgere anche compiti di altri tipo. Se per anni a un certo professionista prometti determinate cose che poi non vengono mantenute, allora i professionisti fanno scelte diverse”.

Che un impoverimento di Area Donna ci sia stato nel corso degli anni è cosa ammessa da entrambi i medici. Passalacqua:  “Questa riorganizzazione l’abbiamo fatta a seguito di una quarantina di incontri con tutti i medici, compresi quelli della Breast Unit, che hanno contribuito a questo documento”. E aggiunge:  “La Breast Unit non ha mai avuto una degenza ordinaria, le donne che avevano bisogno di ricovero venivano ricoverate in vari reparti; adesso c’è un reparto di degenza unico per tutto il dipartimento, nel quale sono attualmente ricoverate due donne, seguite dalle stesse oncologhe che le hanno sempre seguite. Quando saremo a regime ci saranno molti altri passi avanti”.

“Io non mi fido più – conclude Allevi – perchè ho avuto negli anni continue conferme che le promesse non vengono contenute. Qualcuno mi spieghi quale è il modello riorganizzativo che demolisce una struttura che funziona in modo eccellente, a favore di una struttura che probabilmente verrà fatta. Non so bene quale sarà il destino del cancer center, perchè adesso si parla di un nuovo ospedale. Che verrà pronto fra 7, 8, forse 9 anni. E nel frattempo? Chi risponde a queste donne?”.

Passalacqua: “La risposta la stiamo dando: ci siamo mossi con la filosofia di unificare quello che è unificabile, fare una forte area di ricerca e dare a tutti la possibilità di migliorare, senza aspettare 8 anni per avere dei miglioramenti”. gbiagi

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...