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Ucraina, portavoce Ukrenergo: “a giorni rete elettrica ucraina sincronizzata con quella Ue”

(Adnkronos) – “La rete di trasmissione nazionale ucraina dell’energia elettrica tra pochi giorni sarà sincronizzata al sistema europeo e non sarà più collegata a quello russo e bielorusso. La nostra linea si estenderà da Mariupol a Lisbona, io spero che l’Ucraina che l’Europa ne abbiano benefici. Ma innanzitutto dobbiamo vincere la guerra”. Maria Tsaturian, portavoce di Ukrenergo, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale ucraina dell’energia elettrica, equivalente dell’italiana Terna, contattata dall’Adnkronos nel confermare l’imminente connessione del Paese alla rete elettrica Ue, collegamento strategico “a favorire la resistenza del Paese”, spiega: “Il processo di integrazione è cominciato nel 2017, si sarebbe dovuto concludere nel 2023, ma il Consiglio dell’Energia europeo a seguito dell’aggressione militare russa ha deciso di accelerare. L’isolamento elettrico di Mosca e Minsk contribuirà a dare più stabilità all’Ucraina. Saremo indipendenti dal nemico e guardando avanti contribuiremo all’intensificazione del processo di decarbonizzazione e transizione energetica europei, in corso anche nel nostro Paese”. 

La Portavoce allerta: Anche gli impianti nucleari ucraini, gestiti da Energoatom, saranno fornitori di servizi per la rete di trasmissione elettrica europea. Tra questi la centrale di Zaporizhzhia, con due reattori su sei attivi, occupata dall’esercito russo che “controlla ogni nostro singolo passo ed impedisce ai nostri ingegneri specializzati di operare in sicurezza. E’ molto pericoloso lasciare nelle mani del nemico la gestione di uno dei più grandi impianti di Europa. Ci ricordiamo tutti la tragedia di Chernobyl, che non è più attiva, ma – rimarca – necessita di fornitura elettrica, che non ha più, per alimentare tre oggetti nucleari, uno dei quali in base a quanto mi riferiscono è ad altissimo rischio”.  

“Lo scorso 9 marzo i russi hanno infatti distrutto l’ultima delle tre linee della rete elettrica che alimentava Chernobyl. Dal 4 marzo chiediamo di avere accesso per intervenire con le riparazioni. Ci hanno consentito l’ingresso con i nostri tecnici una volta, il 10 marzo, quindi hanno minacciato di uccidere chiunque provi a rientrare”, denuncia.  

“I generatori – è il suo timore – hanno una autonomia di 48 ore. Potrebbero spegnersi oggi, ammesso che i russi non li alimentino in qualche modo o ci consentano di riparare la linea. Io non so se gli invasori si rendono conto della situazione in cui si trovano. So solo dai nostri ingegneri che tutto questo è estremamente pericoloso e che una delle tre piscine va alimentata costantemente”.  

Maria Tsaturian da portavoce dell’ente incaricato della gestione, mantenimento e sviluppo della rete elettrica nazionale e della gestione dei flussi di elettricità attraverso le reti locali traccia infine un quadro generale sulla situazione in Ucraina: “Ci sono problemi a nord e ad est, in particolare vicino Sumy e Harkiv dove le linee di trasmissione sono state bombardate e non possono essere ripristinate dai nostri ingegneri a causa dei continui attacchi nemici; Ci sono problemi vicino Kyiev, che però è rifornita, e al nord dove alcune linee sono state distrutte. L’unica centrale nucleare attiva occupata è Zaporizhzhia”. Che percentuale della popolazione è al buio? “Forse un 5%? – si chiede Tsaturian – Ma potrei sbagliare, a causa dell’invasione è difficile fare un computo delle perdite”. 

(di Roberta Lanzara) 

 

 

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