Cronaca

Cremona Solidale, intervento da
oltre 4 milioni sulla palazzina storica

Se ne parlava da anni, ora sta diventando realtà il recupero della palazzina storica “Soldi” all’interno del centro geriatrico Cremona Solidale, un tempo sede di degenza nei famosi stanzoni a 20 e più letti, tutti trasferiti nel corso degli anni nelle nuove palazzine.

Da alcuni mesi infatti è in corso il grosso cantiere per la ristrutturazione e messa a norma dell’ala settentrionale, dove verranno trasferiti Centro Diurno Integrato e Centro Diurno Alzheimer (al piano terra) e Comunità Duemiglia al primo piano: 40 posti il primo, 20 il secondo; 24 gli ospiti parzialmente autosufficienti che alloggeranno nella comunità.

Il punto sullo stato d’avanzamento dei lavori è stato fatto venerdì pomeriggio dalla presidente di Fondazione Città di Cremona, Uliana Garoli, dal presidente di Cremona Solidale Emilio Arcaini, dal direttore generale Alessandra Bruschi e da quello sanitario Simona Gentile e dalle maestranze che stanno seguendo i i lavori, affidati alla Paolo Beltrami Costruzioni Spa.

Il progetto, redatto dall’architetto Massimiliano Beltrami con le prescrizioni della Soprintendenza e secondo le regole imposte dall’Ats, ha dovuto rispettare i limiti agli interventi più invasivi sia per quanto riguarda le soluzioni architettoniche, che quelle  strutturali e tecnologiche. Particolarmente delicato l’intervento nella parte centrale dell’edificio, risalente all’Ottocento; più drastici invece gli interventi in corso nelle costruzioni realizzate negli anni Venti, Sessanta e Settanta del Novecento, che per la verità versavano in condizioni peggiori.

Il grosso dei lavori finora ha riguardato il consolidamento strutturale necessario per raggiungere il miglioramento sismico nei circa 3000 mq dei piani terra e primo e negli ulteriori 4000 distribuiti tra secondo piano, interrato e sottotetto che al momento non saranno utilizzati. A fine lavori, previsti per la tarda primavera del 2023, risulteranno migliorati l’isolamento acustico, l’efficienza energetica e di sicurezza.

L’intervento complessivo supera i 4 milioni di euro; il finanziamento avviene in parte con l’eredità del gioielliere Luciano Somenzi, a cui è già intitolata una delle nuove palazzine, e per la parte più consistente con fondi propri della Fondazione Città di Cremona. Gli arredi degli interni saranno invece a carico dell’azienda Cremona Solidale.

Il progetto aveva visto la luce già nel 2019, ma di recente è stato rivisto per adeguarlo alle nuove norme anti contagio in materia di edilizia. Una delle modifiche effettuate ad esempio, riguarda la disponibilità di un bagno privato per ciascuna camera.  Il nuovo ingresso sarà dall’ala nord, laterale rispetto all’entrata principale.

Il complesso di Cremona Solidale, ha detto tra l’altro la presidente di Fondazione Città di Cremona Uliana Garoli – è uno dei più importanti del patrimonio della Fondazione, ma è importante anche da un punto di vista affettivo per la comunità cremonese. “Da qui nasce l’impegno costante nella sua conservazione e per offrire ambienti sempre più confortevoli agli ospiti e a chi vi lavora. E’ importante perché è un luogo di cura e di attenzione alla persona, e per noi i due aspetti – miglioramento degli spazi fisici e attenzione alla cura – sono strettamente intrecciati. Nessuno poteva immaginare l’importanza di una ristrutturazione simile prima della pandemia, ad esso ci si è resi conto che l’adeguatezza degli spazi è necessaria anche ai fini di sicurezza e salute”.

Aggiunge Alessandra Bruschi, DG Cremona Solidale: “Il progetto ci permette, con le nuove varianti, di recuperare il confort alberghiero nella Comunità e di rispondere agli attuali bisogni dei centri diurni. In più c’è l’ipotesi di realizzare in un altro momento una seconda comunità alloggio.
L’impegno finanziario è enorme da parte di tutti i soggetti coinvolti; ma ci sarà bisogno anche della comunità, nell’ottica di avere nuovi arredi e massimo confort, sarà necessario attivare una raccolta fondi”.

 

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