Accoglienza, Caritas: "Priorità
a istituti religiosi e parrocchie"
All'ente diocesano stanno arrivando molte segnalazioni di alloggi da parte di privati: "Saranno presi in considerazione anche gli alloggi autonomi, resi disponibili da privati cittadini. Si riserverà a una seconda fase l’eventuale accoglienza di profughi nelle famiglie, che generosamente hanno messo a disposizione parte delle proprie abitazioni".
La mobilitazione della rete Caritas a favore delle vittime della guerra è sempre più intensa, a supporto degli sforzi della rete internazionale Caritas in Ucraina e nei paesi di confine, e in diocesi di Cremona per aiutare le persone già giunte in Italia e organizzare una rete di accoglienza capillare, pronta a rispondere a eventuali, ingenti arrivi di profughi tramite canali ufficiali.
I cittadini ucraini arrivati in provincia di Cremona ad oggi sono 146, di cui 70 minorenni. Al momento, tutti sono ospitati all’interno di una rete familiare o di conoscenti già residenti nel nostro territorio, ovvero presso privati o comunità parrocchiali che, nell’immediato, hanno deciso di accogliere gratuitamente i cittadini ucraini.
“La straordinaria generosità di tante persone e comunità – afferma la Caritas Diocesana – si sta manifestando tramite la segnalazione a Caritas Cremonese di alloggi che potranno essere utilizzati per l’accoglienza di profughi, in accordo con le istituzioni governative e locali. Il tentativo è quello di promuovere un modello di accoglienza diffusa su tutto il territorio della diocesi, dando la precedenza agli alloggi messi a disposizione dalle parrocchie e dagli istituti religiosi. Saranno presi in considerazione anche gli alloggi autonomi, resi disponibili da privati cittadini. Si riserverà a una seconda fase l’eventuale accoglienza di profughi nelle famiglie, che generosamente hanno messo a disposizione parte delle proprie abitazioni.
Tutto dipenderà dai flussi che potrebbero arrivare a noi a partire dagli accordi internazionali. Ogni comunità parrocchiale coinvolta, al momento, deve poter garantire la sostenibilità economica delle accoglienze, come anche una rete di supporto e di relazioni. Caritas Cremonese si impegna al coordinamento delle diverse esperienze e all’indicazione dei necessari adempimenti in accordo con gli Enti preposti. Ci sarà da verificare un possibile sostegno economico, anche in base a eventuali accordi di carattere nazionale o locale, che si spera di definire con le istituzioni.
La Caritas diocesana si metterà inoltre in contatto con le parrocchie e gli istituti religiosi che hanno messo a disposizione spazi per l’accoglienza per inserire questi posti nel sistema di accoglienza istituzionale che le Prefetture stanno coordinando. A chi accoglie saranno fornite tutte le indicazioni necessarie per l’espletamento delle pratiche giuridiche, sanitarie e per l’inserimento scolastico dei minori.
Si ricorda che chi ospita cittadini ucraini appena giunti in Italia è tenuto ad effettuare la dichiarazione di presenza e di ospitalità entro 48 ore. Tale comunicazione deve essere inoltrata alla Questura (per il Comune di Cremona), agli uffici comunali per gli altri Comuni. Per i soggetti in arrivo dall’Ucraina è obbligatorio effettuare un tampone nasofaringeo per SARS-CoV-2 entro 48 ore dall’ingresso in Italia. Contestualmente sarà rilasciato il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente), necessario per ottenere prestazioni sanitarie e prescrizioni, anche di farmaci, a carico del Servizio Sanitario Regionale.
Rimane l’indicazione per le parrocchie, gli istituti religiosi e i privati di comunicare la propria disponibilità all’accoglienza mandando una mail a caritas@diocesidicremona.it oppure chiamando lo 0372-35063, specificando nome e cognome, contatto telefonico, dove si trova l’abitazione, quante persone possono essere ospitate, per quanto tempo ed eventuali costi”.