Ex Inam, per ristrutturarlo come Casa
di Comunità servono quasi 20milioni
La prima Casa di Comunità di Cremona potrà vedere la luce a partire da giugno nella palazzina A del complesso ex villa Salus di via San Sebastiano. Per inizio giugno infatti l’Ats Val Padana lascerà a disposizione di Asst Cremona (responsabile per l’attivazione delle Case di Comunità) gli spazi del primo piano occupati dal Dipartimento di Igiene, andando ad occupare quelli del secondo piano, ora a disposizione del Dipartimento di Veterinaria. Questi ultimi andranno a ricollocarsi negli spazi della Fiera di Cà de Somenzi.
Lo ha spiegato ieri il direttore generale di Ats Salvatore Mannino nella commissione Servizi alla persona convocata venerdì pomeriggio in Comune, invitato insieme a Paola Mosa, direttore socio sanitario dell’Asst e Nadia Poli, direttore della unità operativa complessa dei servizi per la fragilità, sempre in capo ad Asst.
Più lontano dal divenire realtà è il riutilizzo dell’ex Inam di Viale Trento e Trieste, dove è ipotizzata la nascita della Casa di Comunità ‘spoke’, luogo di prevenzione e promozione della salute, destinato alle cure primarie con tutto il necessario per gestire i pazienti cronici, gli ambulatori specialistici per criticità poco complesse, i medici di medicina generale, gli infermieri di famiglia e altro ancora. Per l’ex Inam occorrerà mettere a bilancio una cifra enorme, 19milioni e 250mila euro per la sola ristrutturazione dell’edificio, ora non interamente finanziati.
Tra i punti emersi nella discussione, anche un rafforzamento del personale, ma al momento il finanziamento del Pnrr servirà solo per realizzare i contenitori, non per potenziare il contenuto in termini di risorse umane. Tra gli interventi, quelli del capogruppo Pd Roberto Poli, che ha espresso il disaccordo sulla futura attribuzione del distretto sanitario casalasco viadanese all’Asst di Mantova togliendolo da Cremona, pur rimanendo l’ospedale Oglio Po sotto l’Asst di Cremona. Un segnale di debolezza per il territorio cremonese, già frammentato in due Asst a vantaggio di quello mantovano, dove l’unica Asst esistente si troverà ulteriormente rafforzata.
Fratelli d’Italia è intervenuta con Marcello Ventura, che ha chiesto risposte precise in merito alla tempistica di realizzazione della Casa di via San Sebastiano, alla dotazione di personale e strumentazione tecnologica; mentre al Comune la richiesta è come intenda impegnarsi per assicurare la presenza delle assistenti sociali in queste nuove strutture. “Sarebbe stato opportuno – ha detto tra l’altro Ventura – che oggi qui fosse stata presente anche l’Azienda Sociale del Cremonese e che a questi argomenti, importantissimi per la nostra comunità, si fosse dedicato un Consiglio Comunale, con la presenza delle direzioni strategiche di Asst e Ats”.
Toccato anche l’argomento Medicina dello Sport, una delle funzioni attivabili anche se non obbligatorie delle Case di Comunità: con la pandemia l’unica stuttura pubblica gestita dall’Asst è stata soppressa e la richiesta unanime del consiglio comunale è di riattivarla.