Cronaca

Accoglienza profughi, da Aler una
dozzina di appartamenti sul territorio

All’appello di Regione Lombardia, che cerca di radunare le forze per organizzare l’accoglienza dei profughi in arrivo dall’Ucraina, risponde anche l’Aler di Cremona, Brescia e Mantova, che ha messo a disposizione una cinquantina di appartamenti nelle tre province, di cui una dozzina in territorio cremonese. Naturalmente per ora si tratta di una disponibilità di massima.

Come evidenziano dall’azienda regionale, sarà necessario capire le modalità per l’assegnazione, le tipologie di contratto da porre in essere, si dovranno sbrigare le pratiche burocratiche e soprattutto rendere abitabili alloggi che sono vuoti da tempo, e che quindi necessitano di una sistemazione, degli allacci ad acqua, gas ed elettricità, nonché di essere arredati. Chi farà cosa, e quando, sono le domande che in questo momento sono sul tavolo della discussione. Domande a cui si dovrà rispondere il prima possibile, vista l’urgenza della questione.

L’intenzione del Pirellone è di avere chiarezza su quante persone e famiglie potrà ricevere. “Stiamo cercando di organizzarci prevedendo un eventuale numero elevato di persone che sfuggiranno alla guerra” ha detto il governatore Attilio Fontana. Naturalmente è presto per fornire numeri complessivi, ma una cosa è certa: ognuno è chiamato a fare la propria parte. Soprattutto considerando le previsioni di massima del Governo, secondo cui tra i 50 e i 100mila ucraini potrebbero arrivare solo in Lombardia.

Il piano di accoglienza, naturalmente, non coinvolge solo l’Aler, ma anche i covid Hotel già in essere e le organizzazioni di accoglienza del territorio; ma alla Regione sono giunte disponibilità anche da catene di alberghi e bed and breakfast.

“Siamo stati contattati da molti privati che hanno dato la disponibilità a utilizzare i loro immobili – ha specificato Fontana – a organizzare l’accoglienza però sarà la Protezione Civile, con la quale siamo in continuo contatto. Meglio attrezzarci e dire che non è servito a niente che farsi travolgere dall’ondata”.

Laura Bosio

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