Mura storiche ancora oscurate
dai manifesti pubblicitari, la protesta
Un appello affinchè venga dato il giusto risalto a quello che resta delle mura storiche di Cremona, quel poco che resta, visibile a tratti in via Gaspare pedone e via Cadore. Arriva da due attivisti del circolo Vedoverde di Legambiente Cremona, Francesco e Cristian Custode, architetto il primo, studente di Beni Culturali il secondo.
Una lunga battaglia iniziata anni fa, anche con la pubblicazione di un manifesto che in 5 punti sintetizzava alcuni semplici passi, alcuni a impatto zero dal punto di vista dei costi: togliere i portamanifesti, pulire le mura dalla vegetazione infestante, togliere i parcheggi delle auto da via Cadore, togliere i cassonetti (cosa effettivamente avvenuta), rimuovere le saracinesche arrugginite, dare un’ illuminazione adeguata.
“Con Legambiente Circolo Vedo Verde – affermano oggi – avevamo sensibilizzato il Comune di Cremona alla valorizzazione e tutela delle Mura antiche di Cremona. Non era più pensabile che da vent’anni portamanifesti in metallo arrugginiti fossero bullonati su un pezzo di storia della Città togliendo la fruibilità a chi osserva le Mura. Legambiente era riuscita dopo diversi incontri con assessore alla cultura, storici dell’arte e tecnici del Comune a ottenere uno dei 5 punti del manifesto di valorizzazione delle Mura.
I mattoni delle Mura della Città portano le impronte di uomini del ‘500, trafitte dall’indifferenza di chi avrebbe il dovere di tutelarle”
La norma citata è quella dell’articolo 49 del Codice dei beni culturali e del paesaggio che disciplina l’affissione di Manifesti e cartelli pubblicitari.
1. È vietato collocare o affiggere cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelati come beni culturali. Il collocamento o l’affissione possono essere autorizzati dal soprintendente qualora non danneggino l’aspetto, il decoro o la pubblica fruizione di detti immobili….
2. Lungo le strade site nell’ambito o in prossimità dei beni indicati al comma 1, è vietato collocare cartelli o altri mezzi di pubblicità, salvo autorizzazione rilasciata ai sensi della normativa in materia di circolazione stradale e di pubblicità sulle strade e sui veicoli, previo parere favorevole della soprintendenza sulla compatibilità della collocazione o della tipologia del mezzo di pubblicità con l’aspetto, il decoro e la pubblica fruizione dei beni tutelati.
“Il paradosso è che a gennaio i portamanifesti sono stati rimossi con tanto di risalto mediatico della stampa, ma non si sa per quale assurdo motivo a fine febbraio i portamanifesti sulle mura di via Gaspare Pedone e via Cadore ricompaiono, con un escamotage posizionandoli spostati di 10 cm dalle Mura su pali zincati. Risultato: le mura vengono di nuovo ricoperte rimuovendo la libera fruizione e il decoro.
“Ci chiediamo perché tanta insensibilità, le Mura sono oggetto di visite guidate organizzate da associazioni turistiche che tra un gimkana di auto parcheggiate, bidoni della differenziata, cabine del metano e portamanifesti tentano di far comprendere il valore della Storia di questa Città.
“Avevamo esultato perché anche scolaresche, avrebbero potuto ammirare le mura storiche ed eravamo convinti che il processo di valorizzazione se pur timido era iniziato e che un giorno non avremmo visto più erba infestante, mattoni divelti, saracinesche arrugginite ma un bellissimo intervento di restauro conservativo che prevedesse anche delle luci nascoste e tanto di cartelli descrittivi.
“Vogliamo ancora credere – concludono – che ciò che è accaduto è solo un errore burocratico e che presto si avvii un vero progetto di valorizzazione”. gbiagi