Minacciò l'addetto alla pulizia
stradale per il rumore. Condanna
Leggi anche:
Esasperato dal rumore, aveva minacciato con un coltellino un dipendente della Linea Gestioni, intento, alle 5,30 del mattino, ad aspirare le foglie dalla strada. Oggi Mario Rossi, 47 anni, bancario, è stato condannato a due mesi di reclusione, pena sospesa, per minacce nei confronti di Michele Valorsi, 63 anni, l’operatore ecologico che all’alba del 10 novembre 2015, in piazza Fiume, si era visto puntare il coltello da parte dell’imputato.
“Non mi sono spaventato”, aveva raccontato il dipendente al giudice. “Quel signore era infuriato, ma non sembrava avesse intenzioni cattive. Certo che però a ripensarci viene un pò di paura”.
Per l’imputato, il pm onorario Silvia Manfredi aveva chiesto una pena di cinque mesi, mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Marco Gamba, l’assoluzione. Il legale è riuscito a far cadere l’aggravante contestata. Ovvero che l’operatore ecologico fosse incaricato di un pubblico servizio: “Gli incaricati di un pubblico servizio hanno un impiego organizzativo, fanno scelte discrezionali. Non lo sono coloro che svolgono un’opera materiale”.
Per la difesa, inoltre, la minaccia sussiste se da parte della vittima c’è una condizione di paura. “In questo caso, però”, ha spiegato l’avvocato Gamba, “il dipendente non si era intimorito dalla condotta del mio cliente che voleva solo avere un chiarimento. In più la macchina spazzatrice è molto alta e il Valorsi, all’interno del mezzo, si trovava in una posizione sopraelevata ed era protetto dal finestrino”.
“Quando sono sceso in strada”, aveva già spiegato in aula l’imputato, “ho chiesto gentilmente di evitare rumori così forti e ho chiesto il nome del responsabile per inoltrare una regolare protesta. Non ho mai minacciato l’operatore, e non è vero che avevo un coltello. Avevo solo le chiavi di casa di cui una era molto lunga. Lui, poi, era sul mezzo, e ha abbassato il finestrino, ma non completamente”.
Quel giorno Valorsi, alla guida della spazzatrice, doveva pulire strade e marciapiedi dalle foglie in previsione del mercato di piazza Fiume che sarebbe stato allestito un’ora e mezza più tardi. Ad un certo punto, Rossi era piombato davanti a lui cieco dalla rabbia.
L’imputato, per l’accusa, si era limitato alle minacce. Prima di allontanarsi aveva sferrato calci a tutti i contenitori della raccolta differenziata. Passato il pericolo, il dipendente aveva raggiunto la sua azienda e aveva spiegato l’accaduto. Il giorno dopo si era presentato al comando dei vigili e aveva fornito agli agenti una descrizione piuttosto accurata dell’uomo che lo aveva aggredito verbalmente agitando il coltello.
I vigili della sezione della polizia giudiziaria della procura di Cremona avevano subito attivato le ricerche nei condomini della zona, facendo appostamenti e procedendo alla visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza alla ricerca della persona che corrispondesse alla descrizione. Da un’operatrice ecologica gli investigatori erano venuti a sapere che un uomo le aveva chiesto informazioni su chi avesse ordinato quel tipo di servizio così rumoroso. Così, quell’attività con la spazzatrice era stata appositamente ripetuta per fare in modo che la persona uscisse allo scoperto. Ma quel giorno non era successo nulla.
Il 19 novembre alle 6,45 Mario Rossi era stato individuato e fermato. Stava andando alla stazione per raggiungere Milano, suo posto di lavoro. In tasca aveva un coltello.
Sara Pizzorni