Politica

Deleghe Provincia, Pd: "Offerto
il Masterplan al centrodestra"

Nulla di fatto in Provincia: alla fine è naufragato il tentativo, dichiarato dal presidente Mirko Signoroni a fine anno, di attribuire le deleghe a tutti i consiglieri, inclusi quindi anche quelli della lista di centrodestra, che rappresentano la metà dei componenti del consiglio. La distribuzione proposta dal presidente  non ha soddisfatto il centrodestra di Forza Italia Fratelli d’Italia, Lega, Udc, i cui sei consiglieri eletti restano al momento all’asciutto. “Non equilibrata”, così la definisce il coordinatore provinciale di FI Gabriele Gallina: “Se la Provincia deve essere davvero la casa dei comuni, noi chiediamo che sia un equilibrio nella distribuzione delle deleghe. Questo non è successo”.

Gallina non entra nel dettaglio, ma da quanto trapela, le deleghe attribuite al centrodestra riguardavano temi generici come l’ufficio Europa e la digitalizzazione dei Comuni. Nulla che avesse direttamente a che fare con le competenze di maggior peso della Provincia, quelle per cui ci sono in ballo anche i soldi del Pnrr, come l’edilizia scolastica e le infrastrutture. Al momento gli unici delegati risultano Giovanni Gagliardi, Pd, vicepresidente, che seguirà i settori patrimonio, lavoro, aziende e società partecipate, risorse umane; e Matteo Gorlani, civico, per parchi, strade e cave.

Deleghe, non  assessorati: la Provincia resta un organo monocratico, a decidere è comunque il presidente. Ma, come spiega Gallina, la suddivisione degli incarichi in maniera più equilibrata avrebbe consentito di inaugurare un nuovo corso, oltrepassando “la vecchia stagione di maggioranza o minoranza: se si volesse andare oltre e fare davvero questa Casa dei Comuni, è chiaro che tutti avrebbero dovuto lavorare, portando il proprio contributo nei rapporti con i sindaci del territorio e con gli uffici e in questo modo sgravando anche il Presidente da una serie di incombenze difficilmente gestibili, perchè avrebbe 12 persone che girano per il territorio.  Noi abbiamo sempre inteso in questo modo le deleghe, non come incarichi di facciata, ma operative”.

Le porte, d’altra parte, restano aperte, un po’ come il cantiere della politica nazionale dove si sta lavorando a una nuova formazione centrista. E’ vero però, conclude Gallina, che finora “il Pd non ci ha mai dato questi riscontri positivi, nonostante sia da un po’ di tempo che il centrodestra sta cercando di avere un dialogo, trasparente, leale, per il bene del territorio. Quando il Pd vorrà parlare con noi, il centrodestra è a disposizione”.

E come spiega  Vittore Soldo, segretario provinciale Pd, “dispiace che non si sia riusciti ad arrivare a una chiusura positiva per un accordo largo, perchè questo sarebbe stato da subito un’occasione nuova per il territorio. Avevamo detto che c’era la disponibilità a fare in modo che il Masterplan venisse preso in mano dal centrodestra, in particolare da una figura come Gianni Rossoni, che poteva interpretare bene quel ruolo”.

Soldo nega che vi sia stata una proposta rigida sulle deleghe, un “prendere o lasciare”: “Il Pd era disponibile a ragionare su una riorganizzazione delle deleghe, a riaprire il ragionamento, senza nessuna preclusione. Ora si tratta di riuscire nelle prossime settimane, a vedere se c’è un incastro, tenendo dentro tutte le forze presenti all’interno del consiglio”.

L’ipotesi su cui si sta lavorando è che il presidente Signoroni tenga ad interim alcune deleghe, da ridistribuire tra i componenti del centrodestra quando alcune cose si saranno chiarite.

I problemi della Provincia di Cremona partono da lontano: “Io credo  – conclude Soldo –  che nel centrodestra ci sia la necessità di trovare dei nuovi equilibri. Si è visto che c’è stata una frattura che ha portato alla candidatura dei civici, probabilmente bisogna che questa cosa venga riassorbita. A livello nazionale vedo il tema dei centristi, qualcuno sta pensando a una nuova “casa” …  e poi c’è  il tema di Forza Italia. Tutte cose che abbiamo già visto nell’elezione del presidente della Repubblica e che poi hanno riflessi anche nel locale. Qui poi c’è un’onda lunga che arriva da lontano. Credo e spero che si possa arrivare ad un dunque, a stabilizzarsi. Poi vediamo, nei prossimi giorni, di fare in modo che si raggiunga un nuovo equilibrio, serve a tutti, serve al territorio”. gbiagi

 

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