Lettere

Referendum Giustizia. Ci sarà una primavera di liberazione

da Sergio Ravelli, consigliere generale del Partito Radicale

La decisione della Corte Costituzionale in merito all’ammissibilità dei referendum sulla Giustizia è quella da noi attesa. D’altra parte tutti quesiti sono stati formulati dal Comitato promotore sulla base dei criteri stabiliti fino a ieri dalla stessa Corte. Ci rammarichiamo della bocciatura del referendum per la responsabilità civile diretta dei magistrati che la Suprema Corte – innovando i propri criteri interpretativi – ha considerato non abrogativo bensì propositivo.

In ogni caso, da oggi i cittadini sono chiamati alle urne. Sarà una primavera di liberazione, se gli organi di informazione, a cominciare da quelli del servizio pubblico, non continueranno nella scellerata campagna di evitare dibattiti veri.

Se i cittadini saranno informati, da noi e da chi è contrario alla riforma radicale della giustizia, siamo certi che conquisteremo questa riforma.

A chi in Parlamento, dopo decenni, tra la commistione con la magistratura e il letargo riformista, oggi sente l’effetto stimolo facciamo presente che il referendum non è una purga ma un istituto previsto dalla Costituzione.

Per il momento grazie a Matteo Salvini e alle 9 regioni che hanno depositato i quesiti per consentire a tutti i cittadini di potersi esprimere.

Sergio Ravelli, consigliere generale del Partito Radicale ed esponente del Comitato promotore referendum giustizia giusta

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