Cronaca

Lotta a criminalità: Giovanni
Impastato al Torriani

La lotta alla criminalità passa anche attraverso la testimonianza di chi ha vissuto esperienze difficili, affrontandole con coraggio nonostante il dolore: è il caso di Giovanni Impastato, che agli studenti dell’Istituto Torriani di Cremona ha raccontato del fratello Peppino, giornalista e attivista politico di Cinisi (Palermo) ucciso dalla mafia nel 1978.

L’evento, che ha coinvolto anche lo Ial, è stato promosso dal Sindacato Pensionati Italiani della CGIL, impegnato a far conoscere la storia di Peppino ai giovani di tutto il Paese. “Il Torriani è capofila del Centro Promozione Legalità che coinvolge 33 scuole della Provincia di Cremona, dalla primaria alla secondaria di secondo grado -ha spiegato la professoressa Paola Gaudenzi- all’interno delle scuole organizziamo ogni anno percorsi sulla legalità e sulla responsabilità, affinché i ragazzi prendano consapevolezza di una realtà che riguarda anche il nostro territorio”.

Il Torriani ha avviato inoltre un progetto di mappatura dei beni confiscati alla mafia in Provincia di Cremona, con gli studenti pronti a scoprirli e a tutelarli. Per riuscirci bisogna conoscere il passato e la figura di Peppino Impastato è esemplare. “Lui riesce a trasmettermi i valori della dignità umana, di quelle persone che non devono mai abbassare la testa -ha riferito Giovanni Impastato- poi soprattutto ho tanti ricordi che mi legano a lui e non riguardano solo l’impegno antimafia ma anche il rispetto e la convivenza umana”.

All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, che ha invitato Giovanni Impastato a presentare in Comune il suo ultimo libro, “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino”. Erano presenti inoltre esponenti della Masseria di Cisliano, bene confiscato alla mafia che ha avviato un progetto di visita per le scuole.

Federica Priori

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