Cronaca

Housing sociale, così a Gerre Borghi
rinasce una vecchia cascina

Una storia che parte da lontano, da quando nella scuola elementare di Bosco ex Parmigiano si iniziò a mettere in pratica un modo di fare scuola inclusivo che valorizzasse le potenzialità di tutti, anche dei bambini con problemi di comportamento o deficit cognitivi di varia entità. A portare avanti quell’esperienza fu tra gli altri la maestra Giuliana Azzolini che nel 2019, insieme alla sorella Franca, ha dato vita a una fondazione che sta recuperando il fabbricato di via Gerre Borghi 7. Frazione alle porte della città, spesso dimenticata, ma dove con perseveranza si sta ristrutturando e ampliando la casa attigua a quella dei genitori delle sorelle, per ricavarvi mono e bilocali più un appartamento – palestra di maggiori dimensioni, sede di una nuova iniziativa di Housing sociale di Ecocompany.

Il cantiere è a buon  punto, pur rallentato, come tutti, dalla carenza di materie prime, a fine giugno dovrebbe essere terminato. Nei tre piani fuori terra dell’edificio storico troverà spazio l’alloggio più grande, oltre ad uffici e spogliatoi; nella parte interna, tutta costruita ex novo in modo da creare una piccola corte, chiusa su tre lati e con ascensore, ci saranno gli altri alloggi e un locale più ampio per le attività di socializzazione e laboratorio. Questi spazi infatti non ospiteranno solo un’esperienza di vita in autonomia per persone con deficit fisici o psichici o ancora in condizioni di fragilità, ma saranno anche luogo di lavoro. Nell’ettaro di terreno circostante sono già iniziate le coltivazioni a orto; finocchi, verze, zucchini, pomodori, ovviamente a seconda delle stagioni, e un po’ oltre, alberi da frutto: mele, albicocche, kiwi, tra l’altro. Qui sono già impegnati i ragazzi e i giovani adulti delle molteplici attività di Ecocompany, cooperativa sociale di tipo B, per l’inserimento lavorativo dei suoi soci. Attiva in più sedi, il suo quartier generale è a cascina Moreni dove gestisce un ristorante e un salumificio con punto vendita. Le attività previste a Gerre Borghi costituiranno quindi un altro tassello di una filiera, come ci spiega Angela Ravelli, coordinatrice del progetto che ha ottenuto un contributo di 317mila euro da parte di Fondazione Cariplo: “Complessivamente  la struttura potrà ospitare 12 persone, ma molto dipenderà dalle caratteristiche dei singoli e dal tipo di disabilità. Il progetto è finalizzato anche ad esperienze più lunghe di ‘durante-dopo di noi’ e prevede la convivenza con persone normodotate, ma fragili. E’ prevista la presenza di due educatori, ma in sostanza quello che si vuole è consentire ai residenti di vivere in autonomia o semi autonomia”.

“Per tutta la vita lavorativa mi sono occupata di bambini”, spiega Giuliana Azzolini, ideatrice tra l’altro della ‘scuola al campo’ quando a Gerre c’era il campo nomadi e tuttora animatrice del doposcuola nell’oratorio del Bosco. “Una volta andata in pensione, ho fatto volontariato con don Alberto (Mangili) e mi sono accorta di quanto sia importante dare un futuro a questi giovani adulti, i cui deficit spesso non vengono nemmeno riconosciuti. Attraverso il lavoro vogliamo dare loro una possibilità di integrazione, perchè è proprio nell’età adulta che le difficoltà si acuiscono. Fare emergere le potenzialità di ciascuno dentro le difficoltà, questa l’idea che ci sta guidando”.

Intanto procede il cantiere, su progetto del geometra Marco Zanacchi, eseguito dall’impresa La Vela. Riscaldamento e forniture energetiche saranno tutte basate sull’elettricità, visto che la frazione non è servita da rete gas. gbiagi

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