Cultura

La storia dà spettacolo con Barbero,
in mille ad ascoltare il suo Dante

fotoservizio Sessa

Teatro Ponchielli stipato per il primo dei tre “talk” di divulgazione culturale in programma (venerdì sarà la volta di Luca Mercalli). Il racconto di Dante guerriero fatto dallo storico Alessandro Barbero ha suscitato un grandissimo interesse da parte di un pubblico in gran parte composto da giovani: un migliaio di persone ha applaudito il professore di storia medievale divenuto popolare grazie ai programmi su Rai Storia e alla maniera appassionata di affrontare una materia che difficilmente infiamma le aule scolastiche. Una star quasi suo malgrado: “L’ho già detto, mi fate quasi paura”, ha esordito entrando in scena dopo l’introduzione del sovrintendente Andrea Cigni.

Protagonista della serata il Dante meno noto, non tanto il poeta, ma l’uomo di guerra intriso della mentalità del suo tempo, un’epoca in cui combattere era un dovere per ogni cittadino e la violenza era parte accettata della vita.

Un’ora di racconto, tra riferimenti al Convivio e agli spunti biografici offerti dalla Comedia, di cui sono stati citati alcuni passi, a cominciare dalla battaglia di Campaldino, con l’incontro con Bonconte da Montefeltro nel Purgatorio. Nella pianura sotto il castello di Pioppi il Dante 25enne combatté nella prima linea, quella degli cavalieri più forti, coraggiosi e meglio equipaggiati e le parole di Barbero ci rendono viva l’immagine dell’uomo dentro l’armatura di ferro, sopra un cavallo scalpitante (“un sogno, per gli adolescenti del Trecento, quello che oggi potrebbe essere il motorino o la prima automobile”). E ancora, il Malebolge dell’Inferno dove Dante, politico dalla parte sbagliata dopo la vittoria dei Guelfi Neri sui Bianchi, si nasconde ai demoni, impaurito come era stato durante l’assedio al castello della Caprona.

Una lezione appassionata, più volte applaudita e che Barbero ha concluso quasi con un moto di imbarazzo davanti agli applausi. Per Laterza, la casa editrice che ha pubblicato tutti i suoi libri tra cui anche il volume “Dante” da cui sono stati tratti i principali passaggi della serata, la soddisfazione di portare in giro per l’Italia un format di non scontato successo. Per il teatro Ponchielli, un nuovo filone da percorrere.  gbiagi

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