Cronaca

Gli ospedali del futuro: il modello
Cremona presentato a Dubai

Cremona come esempio di edilizia sanitaria d'avanguardia: così Letizia Moratti ha presentato le linee guida alla base del concorso di idee internazionale dal quale uscirà il progetto del nuovo ospedale, all'interno del meeting "Hospital of the future. How to re-think architectrure for health", in corso a Dubai.

Il futuro ospedale di Cremona è stato presentato, come esempio di avanguardia di edilizia sanitaria, all’interno del meeting “Hospital of the future. How to re-think architecture for health”, organizzato all’interno di Innovation House di Regione Lombardia, con il Politecnico, oggi  a Dubai. La vicepresidente Letizia Moratti, in apertura della sessione pomeridiana del convegno, ha illustrato le linee guida che ispireranno il nuovo ospedale che, prima volta in Italia per un edificio sanitario, sarà progettato a seguito di un concorso di idee internazionale. Un esempio di innovazione e visione del futuro in ambito socio-sanitario che per un giorno ha posto Cremona all’attenzione del mondo.

“Come Regione Lombardia – ha detto Moratti –  portiamo a Dubai diverse esperienze in materia sociosanitaria, con la possibilità di presentare in particolare un progetto innovativo. E’ sostanzialmente questa la peculiare caratteristica del Nuovo Ospedale di Cremona: l’essere cioè chiamato a fornire concrete risposte in termini di slancio innovativo alle innumerevoli questioni sollevate dall’impatto dell’epidemia sulle strutture deputate all’erogazione dei servizi sanitari, oltreché – naturalmente – sulla loro organizzazione.

In questo senso come Regione Lombardia siamo pronti a raccogliere questa sfida e alcune nostre prossime strutture che realizzeremo vanno proprio in questa direzione.

Si tratta di interventi che per la loro configurazione generale, in una visione 4.0, ecosostenibile, immersa nella natura, e in armonia con il territorio e il tessuto agricolo e produttivo circostante, potrebbero diventare dei veri e propri modelli da seguire in Italia e non solo”.

“L’esempio più evidente di questo nuovo approccio – ha proseguito Moratti – è rappresentato dal percorso di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Cremona, una città che è un vero e proprio gioiello di storia, cultura, architettura e famosa nel mondo per la produzione di violini, dal 2012 entrata a far parte del patrimonio Unesco. Un territorio che è una vera e propria eccellenza in campo agroalimentare.

Per realizzare il nuovo ospedale di Cremona ci affideremo al progetto che risulterà vincitore da un concorso internazionale: è la prima volta che succede in Italia. Ad essere valutata sarà la qualità del progetto e non la qualifica del progettista. Questo consentirà di mettere a confronto le migliori proposte presentate dai più qualificati professionisti nel panorama mondiale”.

Fra i temi oggetto di sviluppo nella fase di scelta del modello tipologico, ora in fase di start-up, avranno particolare rilievo i seguenti punti:

  • la qualità del progetto architettonico misurata come abbiamo detto anche in termini di compatibilità con il contesto ambientale e di dialogo con le importanti, e assai prossime all’area ospedaliera, testimonianze rappresentate dal patrimonio storico-artistico di Cremona;
  • la sostenibilità da perseguirsi con l’utilizzo di sistemi ed impianti ad altissima efficienza, basso consumo e minime emissioni, nonché di materiali naturali e riutilizzabili; con il contenimento, e in prospettiva l’azzeramento, dell’utilizzo di risorse non rinnovabili; con la forte riduzione dell’impatto ambientale da parte dei sistemi energetici utilizzati nell’edificio;
  • la flessibilità, intesa sia come facile adattabilità delle configurazioni spaziali interne, sia come costante e facile modificabilità dell’edificio, sarà un tratto fortemente connotante il progetto.

“Il requisito di flessibilità è di cruciale rilevanza per l’architettura ospedaliera. I continui – e talvolta radicali – cambiamenti negli approcci e nelle prassi clinico-terapeutiche, richiedono infatti mutate tipologie di spazi, diversi dimensionamenti e differenti organizzazioni spaziali e funzionali. L’incertezza determinata dalla imprevedibilità delle future evoluzioni in ambito sanitario, la crisi pandemica ancora in atto ne è prova inconfutabile, costituisce fondamentale input che darà al progetto un’impronta marcatamente future-focused; il ricorso a tecniche di healing environment, per la configurazione di un ambiente fisico e una cultura organizzativa che sostenga i pazienti e le famiglie nell’intero percorso clinico e assistenziale.

E’ infatti ormai dimostrato che la qualità dell’ambiente sanitario può fare la differenza nella rapidità con cui il paziente si riprende o si adatta a specifiche condizioni acute e croniche.

Infine, l’utilizzo di tutte le risorse tecnologiche rese disponibili dall’attuale sviluppo delle metodiche diagnostiche ed interventistiche, ma anche dalle più recenti evoluzioni dei sistemi di controllo, di gestione e di implementazione del monitoraggio clinico anche esteso alla scala territoriale.

Il tessuto che caratterizza la città e il fatto che l’ospedale di Cremona sarà un modello ecosostenibile e in un’accentuata armonia ambientale ci porta ad affrontare un’ulteriore sfida che porti a un affascinante connubio tra sanità, architettura, ambiente, territorio.  Un connubio che vogliamo si traduca in una sorta di mission dove l’architettura è cultura e la cura è cultura. Del resto, per tradizione l’ospedale di Cremona è inserito nel tessuto sociale e culturale della città.

Questo il contributo di Regione Lombardia offerto come esempio di innovazione e visione del futuro in ambito socio-sanitario all’attenzione e al confronto dei lavori che seguiranno.

Con questo convegno ci aspettiamo di avere dai prestigiosi relatori che interverranno dopo di me altri utili spunti in grado di consentire a tutti noi di approfondire altre diverse esperienze ed idee da mutuare concretamente nei nostri territori.

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