"Educazione digitale": 35mila euro
per due progetti rivolti ai più fragili
Il Circolo Arci “Arcipelago” e la Cooperativa di Bessimo sono i due soggetti a cui è andato il contributo da 35mila euro stanziato da Fondazione Città di Cremona nell’ambito del bando per progetti per l’educazione digitale.
Entrambi i progetti sono costruiti in cofinanziamento: “Con questo bando – afferma Roberto Galletti, consigliere di Fondazione – si voleva andare a colmare il gap che separa diverse categorie di persone dal mondo digitale. L’accesso alla rete è sempre più indispensabile, lo richiedono anche le istituzioni, ed è un modo per velocizzare la burocrazia. Sono progetti che vedono la cooperazione di più realtà, abbiamo selezionato percorsi innovativi e sperimentazioni già avviate”.
HELP DESK è il titolo del progetto presentato da Arcipelago, che intensifica le azioni di solidarietà digitale già avviate dal circolo di via Speciano. “Si trattava – spiega la presidente Aurora Diotti – di un servizio nato su base volontaria che prevedeva la raccolta di materiale informatico, il ricondizionamento e la redistribuzione a persone in condizione di svantaggio socio-economico, sulla base soprattutto di segnalazione da parte degli enti operanti nel settore sociale, ad esempio i tutor condominiali, o insegnanti. Finora abbiamo ricevuto donazioni da una quarantina di persone, per circa 12 beneficiari tra nuclei familiari ed enti del terzo settore”.
“Dopo il lockdown, ci siamo chiesti: perchè non lavorare più in profondità? Così abbiamo pensato ad un percorso più ampio, passando dal soccorso informatico ad una vera e propria educazione digitale al servizio dei cittadini. Intendiamo accompagnare le persone nel processo di digitalizzazione, come opportunità per migliorare le proprie condizioni di vita, partecipare alla vita pubblica e conoscere e comprendere la realtà contemporanea”. Il circolo di via Speciano, con un direttivo costituito al 90% da giovani under 35, ha iniziato mettendo a disposizione le competenze digitali dei soci, in prevalenza tra i 18 e i 35 anni, molti dei quali già del mestiere in quanto a utilizzo base dei dispositivi informatici, dei social network e dei contenuti online.
“Il contributo di Fondazione ci dà ora la possibilità di stabilizzare queste attività, mettendo a sistema quanto già facevamo, prevedendo anche qualche ora retribuita in modo da garantire più continuità”, aggiunge la presidente. Diverse le azioni previste del progetto, cofinanziato dallo stesso circolo: implementazione delle attività di solidarietà digitale con l’acquisto di componenti elettronici integrativi e collaborazione di personale tecnico; corsi di formazione digitale gratuiti rivolti principalmente a over 65, stranieri residenti e cittadini in condizione di svantaggio socioeconomico; riqualificazione dell’aula informatica in sede e attivazione di uno sportello di supporto gratuito itinerante nei quartieri; pacchetti di lezioni digitali.
Si chiama MIND THE GAP il progetto che vede capofila la Cooperativa di Bessimo e come partner Cosper, Auser volontariato comprensorio di Cremona, Auser Unipop Cremona e il sostegno di Forum provinciale del terzo Settore, APIColf, Auser Città di Cremona, consorzio Sol.Co.
Come spiega Roberto Laini, responsabile Progettazione Sociale della Cooperativa, sono due i destinatari del progetto: “Da una parte un target diretto, costituito dagli anziani attivi come volontari e come utenti nei centri anziani o nelle comunità; dalle badanti straniere, spesso sopra i 50 anni e senza competenze digitali; infine dai soggetti fragili che ruotano attorno alle nostre attività.
Dall’altro lato, destinatari dell’iniziativa sono i ragazzi e i giovani, che diventeranno i veri promotori dell’azione formativa: il progetto infatti è stato pensato anche per indurre consapevolezza tra le giovani generazioni e per favorire il ricambio generazionale nelle associazioni stesse.
“Intendiamo infatti incrementare l’attenzione verso le categorie più fragili da parte dei giovani, valorizzando le loro competenze digitali e introducendo concetti di cittadinanza digitale responsabile”.
Dopo una prima fase di formazione a cura di esperti in materie informatiche ed educatori per quanto riguarda gli approcci relazionali, i ragazzi (prevista una ventina) collaboreranno per costruire i corsi di alfabetizzazione digitale da proporre ai soggetti target.
Previsti quattro corsi di otto incontri ciascuno con gli anziani, raccolti in gruppi di 4-5 persone che a loro volta potranno trasmettere le competenze acquisite ai loro pari innescando un meccanismo virtuoso; due con le badanti, ciascuno di 8 incontri per gruppi di almeno 10 donne; e due corsi, sempre in otto lezioni, per soggetti svantaggiati o fragili.
I giovani tutor si impegneranno successivamente ad affiancare per un certo periodo di tempo i rispettivi ‘allievi’, seguendoli nel muovere i primi passi in autonomia: ad esempio scaricare ricette ed esami dal fascicolo sanitario elettronico, prenotazione di visite, richiesta di benefici economici, e così via. Previsto il coinvolgimento di 80 – 100 persone.
Come ricompensa, poco più che simbolica ma con finalità motivazionale, i giovani formatori riceveranno un buono da 50 euro da spendere in cultura.