Cronaca

Crisi Ucraina-Russia. Da Cremona
l'analisi della cantante Petrenko

Considera l’Italia la sua seconda casa, dove ha scelto di trasferirsi oltre vent’anni fa per amore del belcanto; ma è ancora profondamente legata alla sua terra di origine, l’Ucraina, perciò segue con apprensione l’evolversi della crisi fra Stati Uniti e Russia che potrebbe portare a un nuovo conflitto in patria. È la cantante lirica Nadiya Petrenko, che vive a Scandolara Ripa d’Oglio (provincia di Cremona) insieme con il marito Oleksandr Matviychuk (in arte Alessandro Di Matteo), violinista e liutaio con bottega nella città del torrazzo.

L’artista commenta quanto sta accadendo sullo scacchiere internazionale: ossia la Russia ha schierato 100 mila soldati lungo il confine orientale, meridionale e settentrionale dell’Ucraina, che ha risposto armando l’esercito; mentre gli Stati Uniti hanno minacciato sanzioni qualora da parte di Mosca dovesse scattare l’invasione. «Quello che succede oggi non è una novità di adesso -spiega Petrenko-, erano secoli che c’era un desiderio da parte dell’Ucraina di essere libera e indipendente dalla Russia, con tutti i Governi anche ai tempi sovietici, l’Ucraina ha fatto diversi tentativi di liberarsi dall’influenza della Russia».

I famigliari di Petrenko non vivono più a Leopoli, ma lì risiedono ancora numerosi amici con cui è sempre in contatto e che ora temono la situazione precipiti come nel 2014: «In quell’anno, quando è incominciata la guerra, sono morti tantissimi soldati ucraini, che dalla piazza di protesta sono andati sulla linea di scontro con i russi; anch’io dall’Italia mandavo pacchi con aiuti per gli ospedali, perché nessuno era pronto e nessuno credeva che si sarebbe arrivati a quel punto». È importante che il mondo sappia quel che sta succedendo nel Paese, sopratutto alla popolazione: il bilancio riferito dalle agenzie di stampa è di 14mila vittime e 1,5 milioni di sfollati interni in 8 anni.

Federica Priori

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