Smog, Coldiretti: inverno
senza pioggia, allerta siccità
A favorire lo smog nelle città è l’andamento climatico anomalo con un inverno senza vento e l’assenza di piogge significative che perdura da settimane, a cui si somma l’allerta siccità con i grandi laghi a secco. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Lombardia in riferimento all’allarme smog e polveri sottili che attualmente in regione coinvolge otto province su dodici, mentre il totale delle riserve idriche territoriali invasate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sottoforma di neve è inferiore del 46% rispetto alla media del periodo 2006-2020, secondo l’ultimo bollettino di Arpa Lombardia.
L’anomalia climatica – spiega la Coldiretti nazionale – è evidente dalla situazione del fiume Po che ha portate praticamente dimezzate rispetto ad un anno fa e sono scese a Piacenza ad appena 379,7 metri cubi al secondo, il dato più basso degli ultimi 16 anni secondo l’Anbi. Una condizione di magra invernale che – precisa la Coldiretti regionale – va di pari passo alla situazione dei grandi laghi lombardi: da quello Maggiore a quello di Como sono scesi ad un livello ben al di sotto della media storica del periodo. Sono gli effetti di un andamento climatico anomalo che – sottolinea la Coldiretti – condiziona la vita sia in città, con l’innalzamento dei livelli di inquinamento, sia nelle campagne dove ci sarà bisogno di acqua per le coltivazioni con la ripresa vegetativa.
Una tendenza destinata ad accentuarsi che influenza anche i microclimi urbani con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Bisogna quindi intervenire in modo strutturale – afferma la Coldiretti – ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori.
Con l’Italia che dispone di appena 31 metri quadrati di verde urbano per abitante è strategico puntare su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione. L’obiettivo – precisa la Coldiretti – è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili. A provocare lo smog nelle città – continua la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono in modo rilevante e a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi.
La disponibilità pro capite di verde urbano nelle città lombarde capoluogo – precisa la Coldiretti Lombardia in base agli ultimi dati Istat – varia da provincia a provincia. A Lecco ogni abitante ha a disposizione 15,6 metri quadrati di verde urbano; segue Milano con 18; Varese con 19,4; Pavia con 24,6; Bergamo con 25,4; Brescia con 25,7 metri quadrati per abitante; Cremona con 31,3 metri quadrati; Mantova con 40,7 metri quadrati; Como con 40,9; Monza con 59,2 metri quadrati per abitante; Lodi con 56,9. Infine troviamo Sondrio con 300,9 metri quadrati di verde urbano pro capite.
In questo contesto la piantumazione di nuovi alberi e la crescita del verde viene favorita dalla proroga del bonus verde prevista dalla manovra di bilancio che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. Un obiettivo in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove – sottolinea la Coldiretti – sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi.