Ambiente

Tamoil, Radicali: "Osservatorio
inefficace, non parteciperemo"

Ravelli e Ruggeri (Foto Sessa)

“Alla luce dei recenti accadimenti che hanno confermato la persistenza di un grave inquinamento nelle aree della canottieri Bissolati e l’inadeguatezza delle misure di ripristino ambientale finora adottate, abbiamo deciso di non partecipare all’Osservatorio Tamoil”: lapidari i rappresentanti radicali Gino Ruggeri e Sergio Ravelli, che intervengono con fermezza sulla vicenda che da alcuni giorni sta tenendo banco.

“La nostra reiterata richiesta di apertura di un nuovo procedimento amministrativo per la bonifica delle aree esterne con attribuzione della responsabilità alla Tamoil Raffinazione spa, formalizzata nel corso dell’ultima riunione dell’osservatorio tenutasi nel febbraio 2021, è rimasta lettera morta” attaccano Ruggeri e Ravelli. “Stessa sorte hanno avuto analoghe richieste presentate dalla Canottieri Bissolati e dalle associazioni ambientaliste. Pertanto la nostra presenza alla prossima seduta dell’osservatorio  in qualità di membri invitati risulterebbe del tutto superflua. D’altra parte l’osservatorio stesso si sta rivelando strumento inutilmente pletorico e sostanzialmente inefficace”.

I radicali invocano un’azione concreta, e la convocazione immediata della Conferenza dei servizi: “Quello che serve oggi è un atto concreto da parte dell’amministrazione comunale che sappia imprimere un deciso cambio di rotta nell’affrontare l’emergenza ambientale.

Questo atto concreto non può che essere la convocazione urgente della Conferenza dei Servizi, l’unico soggetto istituzionale – ne fanno parte, oltre alla società Tamoil, Comune, Provincia, Regione,  Arpa, Ats e VVF – titolato a mettere mano alla revisione del procedimento amministrativo e delle attuali procedure di messa in sicurezza delle aree contaminate”.

Lo scopo deve essere quello di chiarire la situazione e soprattutto rivedere il piano di bonifica: “L‘attuale Piano Operativo, approvato dalla conferenza dei servizi nel 2011/2012, è basato su una serie di presupposti errati, quali: Tamoil non è responsabile dell’inquinamento delle aree esterne alla ex Raffineria; l’inquinamento delle aree della Canottieri Bissolati non è attribuibile  alla Tamoil e, di conseguenza, i punti di prelievo sono stati posti a sud della società sportiva, in fregio al fiume Po” continuano i Radicali.

“Come ha ben evidenziato il documento redatto dalla Canottieri Bissolati e dai suoi legali, diversamente da quanto posto a base del Piano Operativo in atto, le pronunce giudiziali hanno, definitivamente, stabilito che: l’area inquinata è quella occupata dalla ex Raffineria Tamoil, di conseguenza i punti di prelievo del Piano Operativo devono essere posti “immediatamente a sud” di tale area; la Tamoil è responsabile dell’inquinamento delle aree esterne al proprio sito occupate dalla Canottieri; la barriera idraulica posizionata nel 2007 non impedisce la migrazione degli idrocarburi dall’area dell’ex Raffineria a quelle esterne.

Rivolgiamo quindi un pressante appello all’amministrazione comunale e in particolare all’assessore all’ambiente Simona Pasquali affinché si proceda senza indugi alla convocazione della Conferenza dei Servizi” concludono Ruggeri e Ravelli.

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