Raddoppio ferroviario, restano
i nodi Tibre e opere compensative
Incontro propedeutico alla conferenza dei servizi sul raddoppio della Cremona – Mantova, questa mattina, per gli enti cremonesi. Si terrà in videoconferenza, con il commissario straordinario di Rfi Chiara de Gregorio. Venerdì scorso lo stesso incontro si è svolto per la parte mantovana, quella che sarà più interessata all’inizio dei lavori, nel tratto da Mantova a Piadena Drizzona.
I nodi infrastrutturali stanno venendo al pettine: d’accordo la buona volontà e lo spirito collaborativo che passa anche dalle soluzioni alternative proposte ai comuni e per il momento top secret per volere di RFI, ma l’intreccio col progetto autostradale della Cremona-Mantova, si conferma una spina importante, se è vero che alcune opere compensative necessarie affinché il raddoppio “renda al meglio” nei territori tra i quali passerà sono legate, nella parte da Piadena Drizzona a Marcaria, ancora al progetto Tibre, l’altra autostrada, ferma al palo da 40 anni.
Come spiega Giuseppe Torchio, che ha partecipato all’incontro mantovano come sindaco di Bozzolo, “l’impressione è che RFI voglia scaricare sulla Regione, che però è sostanzialmente assente, una serie di problematiche che riguardano l’autostrada e il ‘buco ‘di progettazione della Tibre. Molte delle osservazioni presentate dai Comuni sono state parzialmente o totalmente accolte, rimane fuori l’argomento importantissimo che riguarda le due Province e quelle limitrofe riguardante il percorso della Tibre, e le opere compensative che non sono comprese dentro le modifiche di progetto di RFI”.Raffoppio ferroviario, i n