Cronaca

Omicidio della piccola Gloria
Il 4 febbraio il processo d'Appello

Si discuterà il prossimo 4 febbraio in Corte d’Assise d’Appello a Brescia il processo nei confronti di Kouao Jacob Danho, il 38enne ivoriano condannato all’ergastolo il 18 gennaio dell’anno scorso per aver ucciso la figlia Gloria, di soli due anni. L’uomo è stato condannato al carcere a vita per omicidio volontario, ma è stata esclusa l’aggravante della premeditazione.  Per la parte civile, rappresentata dall’avvocato Elena Pisati per Audrey Isabelle, la mamma di Gloria ed ex compagna di Danho, i giudici di primo grado hanno disposto un risarcimento danni di 100mila euro come provvisionale. Ora la parola passa ai giudici d’Appello.

L’omicidio si era consumato il 22 giugno del 2019 nell’appartamento di via Massarotti dove l’ivoriano, operaio alla Magic Pack di Gadesco, si era trasferito dal primo giugno del 2019, mentre l’ex compagna e la figlia erano ospiti di una casa protetta. Nella sua casa, Danho aveva accoltellato la figlia due volte, una al fegato e una ai polmoni. La piccola, come rivelato dai risultati dell’autopsia, si sarebbe potuta salvare se suo padre avesse chiamato subito i soccorsi. Il 38enne aveva confessato il delitto tempo dopo i fatti, mentre in un primo tempo aveva puntato il dito contro un fantomatico rapinatore.

Nella sua requisitoria, il pm Vitina Pinto lo aveva definito “uno dei delitti più efferati che si possono compiere, quello sulla propria figlia”, mentre sulla premeditazione aveva sostenuto che “Danho aveva già chiaro il suo progetto criminoso”. “Dietro questa vicenda”, aveva detto il pm, “c’è la crisi di una coppia. La compagna voleva integrarsi ed emanciparsi, mentre lui non lo accettava”. L’imputato, per il pm, “non si è mai dato pace per la rottura con la sua ex, per la quale provava un sentimento morboso. Lui si era speso al massimo per lei, e la donna non lo poteva lasciare”.

Sara Pizzorni

 

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