Ambiente

Torri mangia-smog e percorsi verdi
Dal Politecnico idee Cremona green

Una delle presentazioni degli studenti del Politecnico: barriere verdi in piazza Cittanova per assorbire la Co2

Ancora il territorio cremonese come terreno di studi per universitari di tutto il mondo del corso del Corso di laurea magistrale in Sustainable Architecture and Landscape Design della Scuola di Architettura urbanistica – Ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano, sede di Piacenza. Dopo i lavori dello scorso anno, imperniati sulla ri-progettazione degli spazi verdi nella zona delle Colonie Padane, poi esposti in una mostra al museo di Storia Naturale, questa mattina 300 studenti divisi in gruppi hanno presentato i loro progetti in teleconferenza con il professor Alessandro Bianchi. Una presentazione aperta al pubblico che ha mostrato ancora una volta come la città del Torrazzo  posa diventare una palestra dove sperimentare nuove idee che integrino cultura, paesaggio naturale.

Lavori accademici ma molto d’attualità, visto che il Comune ha affidato l’incarico per la progettazione del Piano del verde. In particolare sono stati studiati i sistemi ecologici e abbozzati alcuni progetti strategici per la Cremona green del futuro.

Tra le idee proposte, c’è ad esempio la valorizzazione dell’itinerario storico della via Postumia, che attraversa il centro città, quindi il centro monumentale, per arrivare nelle aree verdi sulle rive del Po. Piazza Stradivari, che al momento si presenta come un grande spazio vuoto, viene ripensata come importante snodo di questo itinerario, da arricchire con nuove piante e due fontane, al posto della statua del grande liutaio. Piazzale della stazione, una delle revisioni urbanistiche dell’ultimo quindicennio, viene rivisto con una nuova cura del verde e una migliore segnalazione delle parti ciclabili.

Viene affrontato anche il capitolo smog: che Cremona abbia il triste primato di seconda città più inquinata d’Europa è noto anche agli studenti, che quindi ipotizzano la costruzione di una serie di torri “carbon capture” da collocare nell’area dismessa della raffineria. E sempre qui viene proposta anche una rivisitazione dei depositi di carburante dismessi, facendoli diventare elementi di arredo urbano, dipinti a murales o addirittura trasformati in palestra di arrampicata. Un modo insomma per non perdere di vista la storia della città – anche se si tratta di una storia di inquinamento – e per attualizzarla in chiave positiva.

In un altro gruppo di lavoro viene poi approfondito il tema del recupero della cascina Bosconello, al centro del Plis del Po e del Morbasco, come luogo centrale di animazione delle attività del parco, per finalità ludico ricreative. gbiagi

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