Cronaca

Rientro a scuola, Consulta:
"Preoccupati di tornare in dad"

Il rientro a scuola preoccupa anche gli studenti, che si affidano alle indicazioni delle autorità sanitarie e sono pronti a tornare sui banchi, sebbene non senza qualche timore.

“Ci sono degli esperti che devono verificare se si può attuare la scuola in presenza” evidenzia Laurentiu Strimbanu, presidente della Consulta degli studenti della Provincia di Cremona. “Molti studenti, però, hanno paura”.

Non solo del contagio, ma anche di iniziare le lezioni in presenza per poi tornare in dad pochi giorni dopo, a causa della grande diffusione della variante Omicron. “C’è stato un momento in cui in tutti i gruppi di amici c’è stato almeno un positivo e c’era l’ansia di prendere il virus o passarlo ai parenti” continua il presidente della Consulta. “Tanti hanno passato il Capodanno in casa, per il secondo anno di fila. E c’è il timore di tornare in dad in breve tempo. Io stesso inizierò l’anno a distanza perché sono in quarantena, in quanto positivo”.

L’invito della Consulta, è quello di vaccinarsi il più possibile. “Tanti giovani già sono vaccinati e in possesso del Green Pass. Noi della consulta ci siamo vaccinati tutti e invitiamo i nostri coetanei a farlo”.

Per chi è in quinta superiore c’è un motivo ulteriore di preoccupazione, l’esame di stato che si avvicina e in parallelo una preparazione che a causa del Covid spesso non è completa. “Il disagio è grande” continua Strimbanu. “C’è un fattore psicologico che spesso non viene considerato. Non sappiamo come sarà l’esame, ma si vocifera che sarà di nuovo con la modalità tradizionale, e questo ci preoccupa”. Anche perché le lacune non mancano. “Oggi la scuola è totalmente diversa rispetto a un tempo. Anche in presenza. Anche perché i docenti temono di tornare in dad e cercano di fare i programmi il più velocemente possibile. A risentirne non è solo la preparazione, ma il bagaglio culturale individuale”.

A farne le spese, in fondo, sono i giovani stessi: “Non si pensa tanto ai giovani come a delle risorse per il futuro, ma piuttosto si vede la scuola come un parcheggio dove lasciare ragazzi” conclude Strimbanu. lb

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