Cronaca

Tamoil, l'inquinamento continua
E' "notizia di reato": ecco l'esposto

E’ stato depositato questa mattina negli uffici della procura l’esposto annunciato dai Radicali sulla questione dell’inquinamento della ex raffineria Tamoil. “E’ una notizia di reato”, hanno sostenuto Gino Ruggeri, il cittadino cremonese che nel processo penale si era costituito parte civile contro i manager Tamoil, e Sergio Ravelli, consigliere generale del Partito Radicale, “e dunque non potevamo esimerci dal presentare un esposto. Il procedimento giudiziario, conclusosi con quattro sentenze di condanna, riguardava un periodo che arrivava fino al 2007. L’installazione della barriera idraulica avrebbe dovuto perlomeno frenare la fuoriuscita di sostanze inquinanti dal perimetro della Tamoil verso le confinanti società canottieri, ma la barriera sembra non aver funzionato”.

Ruggeri con in mano l’esposto (FOTO SESSA)

Nei giorni scorsi la Canottieri Bissolati ha reso noti i risultati delle indagini condotte sui terreni e sulle acque di falda di pertinenza. I dati parlano della presenza di idrocarburi spessi fino a 70 centimetri associata a gas nocivi.

“La Tamoil, dunque, continua ad inquinare”, sostengono i Radicali, “e a nostro avviso, nell’esclusivo interesse della collettività e della cittadinanza cremonese, è opportuno svolgere approfondite indagini al fine di verificare la eventuale sussistenza di ipotesi di reato in ordine alla continuità, alla persistenza e all’attualità della contaminazione da idrocarburi delle aree esterne alla ex raffineria”.

“Che l’inquinamento sia ancora in corso”, per Ravelli, “non è certo una sorpresa. Lo avevano detto i periti, due chimici e un geologo, nominati dal giudice Guido Salvini nel corso del processo di primo grado. In questi anni, attraverso lettere formali e incontri personali, abbiamo sollecitato di continuo l’amministrazione comunale e l’Arpa chiedendo una revisione del procedimento amministrativo per procedere a interventi stringenti di bonifica, a partire dalle aree interne della Bissolati. La legge 68 del 2015 sugli eco-reati prevede che, in caso di gravi reati ambientali, si possa procedere non solo nei confronti dei manager delle aziende interessate, ma direttamente verso le aziende in quanto tali. Ricordo che nel processo Tamoil è stato condannato un solo manager, che ha fatto da capro espiatorio. Questa nuova legge offrirà alla procura strumenti più incisivi ed efficaci”.

Per l’esponente del Partito Radicale, infine, “chi inquina paga. La bonifica deve essere fatta dalla Tamoil, che tra l’altro gode di un’importante copertura assicurativa. Non si devono usare i soldi né dello Stato, cioè dei cittadini”.

Sara Pizzorni

FOTO SESSA (da sinistra i Radicali Gino Ruggeri, Sergio Ravelli e Fabio Favalli)

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