Inquinamento Tamoil, Degli Angeli:
"Riaprire studio epidemiologico"
Alla luce dei risultati dell’ultima perizia sull’inquinamento della falda nell’ambito della vicenda Tamoil, anche la politica interviene sulla vicenda. “L’ATP (accertamento tecnico preventivo) ha evidenziato come la barriera idraulica non sia idonea ad intercettare il surnatante (idrocarburi non emulsionati con l’acqua della falda proveniente solo dalla ex raffineria)” commenta Marco Degli Angeli, consigliere regionale lombardo di M5S.
“È ormai evidente che non si possano limitare gli interventi alla messa in sicurezza dell’area del sito, ma vada quindi affrontato il tema della bonifica in modo solerte anche delle aree circostanti: non è più rimandabile, come non è più rimandabile la convocazione d’urgenza dell’osservatorio Tamoil da parte del comune di Cremona”.
Per Degli Angeli andrebbe quindi interessata l’Ats, l’Ispra, Arpa e l’istituto Superiore di Sanità, assieme agli altri soggetti pubblici o privati, con l’obiettivo di valutare la possibilità che il sito venga riconosciuto come SIN (sito di interesse nazionale). “Sarebbe altresì utile interpellare anche il MiTE (ministero della transizione Ecologica) visto che servono fondi per la bonifica, oltre che per la messa in sicurezza” prosegue il consigliere pentastellato.
“A Mantova, per esempio, tutta l’area dell’ex petrolchimico, considerata come SIN, ha ottenuto pochi mesi fa 18 milioni per la bonifica. In tutto questo iter va considerata anche la componente sanitaria, ed è evidente che non si sia fatto abbastanza su questo fronte. È ormai tempo che lo sostengo e ora lo ribadisco: lo studioepidemiologico sulla Tamoil va riaperto immediatamente, non è più possibile aspettare”.
“Se infatti, così come ha largamente avanzato il professor Paolo Ricci, ex direttore dello studio epidemiologico di Cremona, lo studio portato avanti dall’Università di Milano presenta alcune criticità dovute ai dati di base insufficienti che l’ex Asl di Cremona ha fornito, ora è stato dimostrato, tramite un accertamento tecnico preventivo richiesto dalla Canottieri, come la barriera idraulica a protezione del canale non basti a proteggere la salute dell’ambiente e dei cittadini” prosegue il consigliere. “Dati alla mano, l’ex raffineria Tamoil inquina ancora; si è rilevata infatti la presenza di surnatante con spessori che variano tra i 63 e i 70 cm”.
Conclude Degli Angeli: “Mentre il Comune deciderà cosa fare di quel milione a sua disposizione, visto che non può rimanere inerte e voltarsi dall’altra parte e mentre mi auguro si metteranno in atto tutte le azioni possibili nei confronti dei responsabili, è mia intenzione portare la questione all’attenzione di Regione Lombardia sollecitando tutte le azioni di competenza dell’Ente, così da coinvolgere Arpa e Ats”.