Cronaca

Giovane in coma, la zia: "Mio nipote
non può essersi lanciato dal taxi"

“Mio nipote non può essersi lanciato dal taxi, noi a questa cosa non crediamo. Lo conosco bene, è un ragazzo coscienzioso, e nonostante la stazza è sempre stato un fifone. E’ uno per bene, è un ragazzo che non cerca rogne”. A parlare con il cuore in mano è la zia del 27enne cremonese presumibilmente caduto da un taxi in corsa la notte del 24 dicembre in via Mantova ed ora ricoverato in coma farmacologico all’ospedale. La famiglia non crede alla versione fornita alla polizia dal tassista, e cioè che il giovane, dopo essersi accordato con lui per raggiungere un bancomat e pagare la corsa, si sarebbe improvvisamente lanciato dal mezzo in movimento.

Quella sera, dopo una serata in un locale del centro, il 27enne e le sue due amiche avevano deciso di chiamare un taxi per essere accompagnati in un albergo di via Mantova. “Non si trattava di un locale”, ha chiarito la zia, “ma di un albergo. A cena avevano bevuto e ne erano coscienti, tanto che hanno deciso di non prendere la macchina e di chiamare un taxi. Poi c’è stata la discussione con il tassista: lui aveva chiesto 20 euro, mentre i ragazzi ne avevano solo 10. Vana la richiesta da parte dei giovani di pagare col bancomat. I toni si sono alzati, le due ragazze hanno deciso di scendere, e ad un certo punto il taxi è partito sgommando con la porta ancora aperta. E mio nipote era rimasto a bordo”.

Il ragazzo ha risposto ad una sola delle numerose chiamate delle amiche: “Il tassista non mi fa scendere”. Poi più nulla. Fino a quando le due ragazze hanno ritrovato lungo la strada l’amico a terra ferito gravemente, soccorso da un ragazzo.

Per ora, anche in attesa di sentire la versione del 27enne, il taxista non è indagato. Sono ancora in corso  gli accertamenti, comprese le verifiche sulle telecamere della zona, per capire cosa sia successo.

“Le indagini faranno il loro corso per accertare la verità dei fatti”, ha detto la zia del giovane ferito. “Ma davvero non riusciamo a capire il comportamento del tassista. Quel che invece è certo è che conosco mio nipote e non si sarebbe mai lanciato dal mezzo in corsa”.

Sara Pizzorni

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...