Cronaca

Marchi scrive a Draghi: "Senza
aiuti a rischio servizi essenziali"

(foto di repertorio)

Michel Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi in cui si è detto “molto preoccupato per la situazione generale in cui si stanno definendo i bilanci degli Enti Locali per il 2022”. Marchi, che è anche Referente Piccoli Comuni Anci Lombardia, sottolinea che il riferimento “è inevitabilmente legato ai forti incrementi che già stiamo subendo sui costi dell’energia elettrica, gas e materie prime in generale”.

Nella missiva, che in copia, tra gli altri, è stata inviata anche al ministro per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini e al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Gerre esprime preoccupazione perché “questo già limitato margine di manovra si vede oggi ancora maggiormente ristretto, se non del tutto azzerato” e “anzi, nella peggiore delle ipotesi, si verificheranno casi in cui i servizi essenziali saranno messi a dura prova per far fronte all’aumento dei costi”.

“In questo contesto – spiega Marchi – emergono due forti preoccupazioni: la prima è la reale possibilità che i Comuni si trovino nella condizione di non riuscire a chiudere i propri bilanci di previsione o di avere risultanze negative nel corso dell’anno; la seconda è che i soggetti che maggiormente saranno colpiti da queste congiunture saranno le famiglie, i soggetti fragili, il mondo del volontariato, il no-profit e il sistema scolastico e dell’educazione in generale”.

Il primo cittadino quindi chiede al premier “con voce forte e seria preoccupazione, un intervento significativo volto a mitigare questi aumenti che, a titolo indicativo si attestano, nelle nostre proiezioni, a circa il 50% per l’energia elettrica come ben indicato nei rapporti del GME, oltre il 10% per il gas, nonché sulle materie prime che interessano le richieste di aumento dei prezzi unitari sui contratti in corso”.

“Gli Enti Locali – conclude Marchi – sono lo Stato nelle periferie. Se in periferia un Comune non riesce a soddisfare le esigenze pubbliche, lo Stato stesso ne è responsabile in solido. Noi sindaci ci mettiamo e ci metteremo come sempre la faccia e non abbiamo paura di rimboccarci le maniche per lavorare insieme nel comune interesse, ma è necessario che lo Stato e il Governo siano al nostro fianco e ci sostengano”.

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