Gli Ordini dei sanitari: "Il nuovo
ospedale va progettato insieme"
Gli ordini professionali dei Medici, degli Infermieri, dei Tecnici di Radiologia e dei Veterinari della Provincia di Cremona, chiedono un coinvolgimento nella progettazione da parte della Regione e degli enti locali cremonesi, del nuovo ospedale previsto a poca distanza da quello attuale. Dopo la firma del protocollo d’intesa tra sindaco e vertici sanitari, l’attenzione viene posta sul capitale umano che dovrà operare dentro la nuova struttura.
“Lo Stato – affermano in una lettera congiunta i presidenti degli Ordini, Gianfranco Lima, Enrico Marsella, Angelo Giovanni Mazzali, Nicoletta Colombo – affida agli Ordini sanitari l’autogoverno della Professione intellettuale e ne richiede in contropartita la protezione del diritto alla salute attraverso l’esercizio professionale. La partecipazione alle scelte politiche, economiche ed organizzative è un obbligo deontologico, comune ad ogni professione sanitaria, e riteniamo che la progettazione e costruzione del nuovo Ospedale a Cremona richiedano il contributo degli Ordini.
Certamente il nuovo ospedale di Cremona, in una consolidata declinazione di salute globale, con una attenzione stretta al rapporto uomo-animale, sarà, almeno in Lombardia, il primo dopo l’esperienza della COVID e dovrebbe diventare una fucina di proposte, di progettualità, dunque di risposte concrete e valide da offrire alla popolazione cremonese e della cintura territoriale.
La prossimità territoriale che si auspica e si cerca nella creazione della nuova e prima struttura “post COVID” non può prescindere dal coinvolgimento attivo del capitale umano e delle sue rappresentanze, da portare ad un Tavolo di Intesa, frutto del protocollo stilato con la Regione.
Nell’incontro di venerdì 10 dicembre nell’Aula Magna dell’ospedale, l’Assessora al Welfare Dr.ssa Moratti ha evidenziato l’interesse delle Istituzioni regionali ad un nostro coinvolgimento per un confronto-dialogo nel quale vivere momenti di progettualità, di collaborazione nella realizzazione di un ospedale che inciderà profondamente sulla qualità e sulla quantità delle offerte sanitarie con indubbio impatto sociale.
Gli Ordini professionali sanitari della Provincia di Cremona auspicano l’invito ad un tavolo di partecipazione e di responsabilità ben conoscendo le prerogative istituzionali che ci competono. Pensiamo che questo passaggio istituzionale di incontro e di dialogo sia apprezzato dalla nostra cittadinanza che ‘sogna’ un futuro a medio e lungo termine nel quale ricevere una costante ed elevata offerta di salute pubblica, patrimonio a cui nessuno di noi vuol rinunciare”.