Cronaca

Serata speciale con Vialli: "Il mio
cuore batte forte per la Cremo"

L’occasione è stata la presentazione del libro "Gianluca gonfia la rete" di Matteo Bonetti. In collegamento anche il ct Mancini, Ferrara e Vierchowod

fotoservizio Francesco Sessa

E’ andato in onda questa sera, giovedì 16 dicembre, su Cremona1 lo speciale dedicato a Gianluca Vialli realizzato in collaborazione con il quotidiano La Provincia.

L’occasione è stata la presentazione del libro “Gianluca gonfia la rete” di Matteo Bonetti con la collaborazione di Mauro Dognini, Riccardo Bonetti e Fondazione B&B, che sarà venduto da sabato 18 dicembre in abbinata con il quotidiano La Provincia. Parte del ricavato sarà donato alla Fondazione Vialli – Mauro.

Nella trasmissione condotta da Simone Arrighi presenti in studio l’autore del volume, il direttore de La Provincia Marco Bencivenga, il primo allenatore (di minibasket) Maurizio Mondoni, il collezionista Mauro Dognini e l’ex compagno della Cremonese Maurizio Gaiardi. In collegamento il ct della Nazionale italiana Roberto Mancini, Ciro Ferrara e Pietro Vierchowood, oltre all’allenatore Fabio Pecchia e al dg Paolo Armenia della Cremonese.

“E’ stato un lavoro molto impegnativo – ha spiegato Bonetti – e voglio ringraziare Luca per avermi sopportato con tutte le cose che gli mando. Spero sia l’occasione per vedere quanto di grande ha fatto quest’uomo meraviglioso. L’ho sempre seguito, è il mio idolo e negli anni ho sempre tenuto via tutto ciò che era legato a lui”. “Cristo Re – ha aggiunto – è un po’ una culla dell’umanità: tra noi c’è un rapporto particolare, grande affetto e molta solidarietà”.

Vialli – che indossava il maglione dello USC Thisability store – ha raccontato il suo legame con Cremona: “Sono cresciuto nel quartiere Po, giocavamo in cortile e all’oratorio di Cristo Re con don Angelo. Devo dire che sono sempre stato messo nelle condizioni di esprimere il mio potenziale durante il mio percorso e Cremona è stata la città perfetta”. L’ex attaccante girigiorosso ha poi sottolineato: “Sono consapevole di essere un uomo fortunato: trasformare la propria passione in un mestiere è una cosa rara e un privilegio. Per questo ho sempre cercato di dare il massimo: ritenevo fosse mio dovere. A volte mi sento sopravvalutato, ma quando ho visto tutto il materiale che mi ha inviato Matteo mi è venuta voglia di mostrarlo ai miei genitori, a mia moglie e alle mie figlie. E’ motivo di grande orgoglio. Sono grato a Matteo e al suo team per questo.”

“Il mio cuore – ha aggiunto – batte ancora forte per la Cremonese sin dalla prima partita vista allo Zini, un Cremonese-Pergolettese 3-3 quando avevo circa 6 anni. Non ho mai smesso di seguirla e non mi perdo una partita da molti mesi: complimenti per quanto stanno facendo e mi auguro che tutti gli sforzi fatti vengano ripagati – quest’anno o il prossimo – con la Serie A. Anche perché dietro c’è una persona come il Cavaliere Giovanni Arvedi che dovrebbe essere patrimonio nazionale. Cremona ha la fortuna di avere una persona come lui disposta ad investire molto per la squadra, ma anche per la città: è qualcosa di molto simile al mecenatismo”.

Sulle sue condizioni di salute, invece, ha chiarito: “L’ospite indesiderato è ancora con me, a volte più presente, altre meno: spero mi possiate sopportare ancora per tanti anni, ma sono fiducioso e ottimista. Chi mi circonda mi dà coraggio e forza”.

Nel corso della puntata non sono certo mancati gli aneddoti, dalla caccia ai ladri impugnando mazze da golf alla ricetta dello stesso Vialli per uscire dalle difficoltà: “Date la palla al centravanti”. Ma, grazie a Mondoni, sono stati ripercorsi anche i primi passi col minibasket dello stesso Vialli. “Dopo un torneo organizzato da don Angelo in cui aveva segnato caterve di gol non l’ho più visto”, ha ammesso con un sorriso.

“Con Luca – ha scherzato Ferrara – gli allenamenti erano molto blandi, non mi impegnavo più di tanto”. Tornando serio ha aggiunto: “Insieme abbiamo fatto un percorso lungo, sin dai tempi della Nazionale Militare. In campo quando ci sfidavamo da avversari non parlavamo, era come se non ci conoscessimo neanche. Ma sono sicuro che non mi abbia mai fatto gol”.

Vierchowod ha quindi ricordato: “Alla Sampdoria, per noi compagni, era più importante quando mancava Gianluca piuttosto che Mancini: avevamo più fiducia che lui potesse risolvere la partita anche quando non era al massimo della forma: quando mancava eravamo persi”.

Armenia ha voluto “ringraziare Gianluca” e invitato Vialli allo Stadio dove il club grigiorosso lo aspetta “a braccia aperte”. Il Ct Mancini infine ha parlato della straordinaria avventura in Azzurro, oltre che del rapporto personale: “Credo che avremo litigato una sola volta, per una stupidaggine: abbiamo un rapporto di rispetto reciproco e amicizia profonda. L’idea di chiamarlo in Nazionale è stata del presidente Gravina: un’idea straordinaria, mi è sembrata una cosa bella e giusta”. “Da quando è arrivato – ha scherzato Mancini – abbiamo sempre vinto: mi sembrava giusto soffrisse un po’ anche lui”.

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