Passaggi a livello, per Cavatigozzi
ora spunta l'ipotesi sottopasso
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Eliminazione dei passaggi a livello che circondano la città: un tormentone per il comune di Cremona, che periodicamente ritorna, con annunci di finanziamenti poi spariti nel nulla e realizzazioni controverse come nel caso del sottopasso di via Brescia, con altezza risicata, iniziato per essere a doppio senso per le auto e terminato invece con una delle due corsie riservata a pedoni e ciclisti. Per non parlare della soluzione trovata per Picenengo, nell’ambito del raddoppio ferroviario Cremona – Cavatigozzi, un sottopasso solo ciclopedonale spesso allagato, lontano dalla strada che metteva in collegamento via Sesto con la Codognese, e scarsamente utilizzato.
Da poco si è svolto un sopralluogo a Cavatigozzi per valutare l’eliminazione delle sbarre nei pressi dello scalo merci. C’erano i tecnici di Rfi, quelli della Provincia e l’assessore Simona Pasquali insieme al dirigente comunale di Lavori Pubblici Giovanni Donadio. La novità è che anche qui si sta optando per superare i binari mediante un sottopasso: “Il sopralluogo – spiega l’assessore – è giunto dopo una serie di incontri online con Rfi in vista del raddoppio ferroviario tra Piadena e Codogno, che prevede la chiusura di tutti passaggi a livello (29 comprendendo anche quelli in mezzo ai campi, ndr). Rfi vuole portarsi avanti rispetto al problema del loro superamento e concertare gli interventi con il territorio.
Per Cavatigozzi avevano proposto un sovrappasso, che partisse dalla zona artigianale di Casanova del Morbasco e atterrasse nella zona residenziale di Cava, una soluzione che non piaceva sia a noi che al Comune di Sesto, interessato dalla maggior parte dell’intervento.
Dopo un certo numeri di incontri online abbiamo chiesto un incontro sul posto che ha dato modo ai tecnici Rfi di verificare che un sottopasso non lontano dal passaggio a livello risulta la soluzione migliore, con garanzia delle ricuciture ciclopedonali”.
Dell’intervento si riparlerà comunque a data da destinarsi: al momento infatti sta progredendo solo il raddoppio ferroviario Piadena Mantova.
Non sembra all’orizzonte invece il superamento di via Ghinaglia, che pure era contenuto nel programma elettorale del sindaco. Un intervento che riguarderebbe semmai la direttrice Cremona – Piacenza, ormai sprovvista di traffico di treni passeggeri (anche se le amministrazioni stanno lavorando per ripristinarlo), e che pone diversi problemi tecnici a cominciare dall’intersezione di tre strade.
Giuliana Biagi