34 milioni da riscuotere e autostrada
Il Comune resta in Centropadane
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Ha ancora un senso la partecipazione del Comune (e della sua controllata Aem) nella compagine di Centropadane Spa, la società che un tempo gestiva l’A21, ma che oggi è funzionale solo alla eventuale realizzazione dell’autostrada Cremona Mantova? La risposta è sì, e le motivazioni sono state spiegate ieri dal sindaco Galimberti nella riunione dell’Ufficio di Presidenza sul riordino delle partecipate. Ci sono due ordini di ragioni – ha spiegato il sindaco – per restare in Centropadane. Una nell’ottica strategica di sviluppo territoriale, perchè l’autostrada è funzionale a un sistema di trasporti intermodale insieme alla ferrovia. Su quest’ultimo progetto (il raddoppio, ndr) “ritengo molto importante che ci sia una conferenza dei servizi unica per tutta la tratta” (quindi anche per il tratto Piadena – Codogno ancora non finanziato, ndr) perchè questo significa poter contemplare fin da subito e quindi senza spreco di soldi ed energie, i collegamenti con l’eventuale progetto autostradale “se questo venisse realizzato, come ci auguriamo”.
L’altra motivazione è di ordine finanziario. Centropadane ha in corso da tempo una trattativa con tre istituti bancari, tra cui Cassa depositi e Prestiti, per la restituzione di 34 milioni che le banche trattengono come penale per l’estinzione anticipata del mutuo acceso quando ancora la società gestiva l’A21. Un prestito che è servito all’epoca della concessione per realizzare diversi investimenti, ad esempio la “corda molle” sul bresciano, ma che in buona parte è rimasto inutilizzato per il subentro di Autovia Padana quale concessionario della tratta. “E’ in atto un percorso giudiziario con le banche per la restituzione – ha spiegato il sindaco – la prossima udienza è stata fissata a settembre 2023. Ma prima di allora si dovrebbe arrivare ad una transazione”, strada senz’altro auspicabile anche se sicuramente accidentata. Non solo. Centropadane ha accantonato nel suo bilancio 25 milioni, quale socio di Stradivaria Spa, per dare avvio al percorso dell’autostrada Cremona Mantova, progetto che – se vedrà mai la luce – non sarà sicuramente Stradivaria a realizzare in quanto la Regione ne ha affidato la concessione alla controllata Aria.
Quei 25 milioni messi a disposizione di Stradivaria e vincolati ad un autostrada che sarà realizzata da altri, sono una cifra interessante per i soci pubblici e privati di Centropadane Spa. Entro il 31 ottobre la Regione avrebbe dovuto liquidare quella cifra a Stradivaria per il passaggio definitivo del progetto ad Aria, questa la previsione fatta la scorsa estate nell’assestamento di Bilancio regionale, ma non se ne sa più nulla.
E allora? Centropadane si trova in un limbo: i soci pubblici avrebbero tutto l’interesse a liquidarla e dividersi il capitale, ma vi sono ancora troppe questioni in sospeso per poterlo fare. E di mezzo, ci sono altre due partite da risolvere: la partecipazione in Brebemi, ormai quasi completamente di proprietà spagnola e il palazzo di via Colletta, un immobile prestigioso ma dispendioso, che potrebbe andare sul mercato.
Giuliana Biagi