Quirinale, pronostico di Renzi: “Capo Stato eletto a larga maggioranza”
“Se vuole una previsione, secondo me sarà un presidente della Repubblica eletto a larga maggioranza”. E’ il pronostico di Matteo Renzi sulla partita del Quirinale durante il suo intervento ad Atreju. “Spero che sul presidente della Repubblica si vada da Fdi ai Cinque stelle, dalla Lega al Pd, più siamo meglio è…” ad eleggere il capo dello Stato, ”sia per un fatto istituzionale di regole che per un fatto politico, dopo di che dipende. Per la prima volta il centrodestra ha dei numeri in maggioranza, da Fdi a Fi, il 45% dei grandi elettori. Il punto è se il centrodestra prenderà l’iniziativa insieme o no. Stavolta il ruolo di king maker tocca a voi”, continua.
”Il presidente della Repubblica è l’esercizio più bello e difficile, perché c’è una base elettorale di mille persone. Spesso i candidati vengono fuori all’ultimo. Draghi sì, Draghi no, va chiesto innanzitutto alle forze politiche e allo stesso Draghi a gennaio, non è un quiz. Fino al 15 gennaio – sottolinea ancora – ogni discussione è prematura”.
”Si va a votare il presidente della Repubblica a gennaio, punto. Ho l’impressione che tanti leader a cominciare da voi vogliate andare a votare nel 2022… Che si voti nel 2022 o nel 2023, la prossima legislatura di deve porre questo problema. La questione è: chi va a votare, sa che a un certo punto il suo voto conta davvero? C’è un solo modello, quello del sindaco di Italia, piaccia o non piaccia… Io – continua il ad appoggiare il presidenzialismo non ci guadagnerei nulla, come quando ho mandato a casa Conte per Draghi. Penso che scegliere chi ti governa sia un bene per la democrazia. Se non diamo più valore al voto, che diventa solo un like, noi allontaniamo le persone dalla cosa pubblica. E’ maturo il tempo che chi vota con cognizione di causa sappia chi vince e governa per 5 anni. Per questo ritengo che serva il modello del sindaco d’Italia”.
Il leader di Italia Viva, sempre sul tema del presidenzialismo, spiega: “Io non ho il desiderio di proporre più una mia riforma costituzionale. Ma per me c’è un solo modello possibile, quello del sindaco dell’Italia… Era la logica che avevamo messo alla base dell’Italicum…”.
“Ciò che hanno detto Pera e Violante sulle riforme costituzionali è straordinariamente affascinante, io non entro nel merito, la questione è più ampia. La questione – sottolinea l’ex premier – è che qui è in crisi la democrazia, perché all’atto del voto non corrisponde una conseguenza. Oggi si può arrivare alla guida del Paese pensando che i like e il meccanismo degli influencer possano sostituire i voti…”.
IL SALUTO DI MELONI – ”Salutiamo il segretario, no, non è il segretario ma il leader di Italia Vita… Ringraziamo Renzi, è la prima volta per lui ad Atreju, per lui è una novità…”. Così Giorgia Meloni ha ‘presentato’ Matteo Renzi al suo debutto ad Atreju stamane per partecipare a un confronto sulla riforma presidenzialista, cavallo di battaglia di Fdi.
“Premetto che a differenza di quello che ha detto Pera, io qui non mi sento a casa e lo dico anche per una sicurezza e tranquillità… Nel senso che sono stato, sono e sarò da un’altra parte… Ma ho detto grazie a Giorgia per l’invito perché trovo molto bello che ci possa essere un luogo dove ci si parla avendo la consapevolezza di stare in case diverse. Lo dico soprattutto ai più giovani”, la replica di Renzi.