Aviaria, il ministero: "Bassa
trasmissione dal pollame all'uomo"
Dall'inizio dell'epidemia che sta coinvolgendo l'Italia, con 139 allevamenti finora colpiti, in provincia di Cremona sono stati riscontrati casi in due aziende al confine con la Bassa bresciana
L’epidemia di influenza aviaria continua a preoccupare gli esperti e gli allevatori avicoli. La maggior parte dei 139 focolai finora rilevati in Italia dall’inizio della diffusione del virus (lo scorso ottobre) si trova in Veneto e in particolare nelle province di Verona, Padova e Vicenza. In Lombardia sono stati riscontrati casi principalmente in provincia di Brescia, ma focolai sono stati rilevati anche nel Mantovano e in due casi in territorio cremonese.
Questa mattina il ministero della Salute ha diramato una circolare in cui spiega che “il rischio di trasmissione agli esseri umani è considerato basso ma, in considerazione del potenziale evolutivo del virus, si ritiene necessario monitorare la situazione per identificare eventuali cambiamenti”. Il documento indica che la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e gratuita per il personale che lavora a contatto con animali. Inoltre, viene spiegato che i virus dell’influenza animale sono distinti dai virus dell’influenza stagionale umana e non si trasmettono con facilità tra le persone. Tuttavia, i virus dell’influenza zoonotica (virus dell’influenza animale che possono occasionalmente infettare l’uomo attraverso il contatto diretto o indiretto) possono causare forme di malattia nelle persone, con una variabilità clinica che va dalle manifestazioni lievi al decesso.
Le indicazioni generali dell’Oms per la prevenzione dell’infezione nell’uomo raccomandano il lavaggio regolare con corretta asciugatura delle mani; coprire bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce, utilizzare fazzoletti monouso e smaltirli correttamente; autoisolamento immediato in caso di febbre e sintomi simili a quelli dell’influenza; evitare il contatto ravvicinato con persone malate; evitare di toccarsi occhi, naso e bocca. In caso di epidemia di influenza aviaria, sottolinea ancora il ministero della Salute, le persone dovrebbero, se possibile, evitare gli allevamenti di pollame, il contatto con animali nei mercati di pollame vivo, entrare in aree in cui il pollame può essere macellato e il contatto con qualsiasi superficie contaminata da deiezioni di pollame o altri animali.