Caso diamanti: vittoria per
due risparmiatori cremonesi
E' la prima sentenza emessa a Cremona sul
caso diamanti. Condannato il Banco Bpm
E’ la prima sentenza emessa a Cremona sul caso diamanti per due risparmiatori cremonesi che avevano acquistato diamanti da investimento dagli sportelli del Banco Bpm. I due cremonesi si erano rivolti all’associazione Federconsumatori per far causa alla banca davanti al tribunale di Cremona, avvalendosi del patrocinio di un pool di professionisti coordinato dall’avvocato Massimo Cerniglia e composto dagli avvocati Annalisa Beretta, Paolo Invernizzi e Alessandro Caponi.
Ora la banca, difesa dall’avvocato Luca Zitiello, è stata condannata dal giudice Luigi Enrico Calabrò a corrispondere ai due risparmiatori una somma pari alla differenza tra il prezzo di acquisto dei diamanti e il loro effettivo valore (oltre interessi e rivalutazione), così come determinato dalla consulenza tecnica d’ufficio effettuata nel processo.
Il tribunale ha riconosciuto la piena responsabilità contrattuale del Banco Bpm, che non ha doverosamente informato i risparmiatori sulle caratteristiche degli acquisti, accertando inoltre che il prezzo pagato all’epoca per i diamanti era notevolmente superiore rispetto al loro effettivo valore di mercato.
Per il tribunale di Cremona la banca “aveva certamente le risorse economiche e gli strumenti necessari all’acquisizione” di tutte le necessarie informazioni in ordine ai diamanti venduti “e, in qualità di operatore qualificato e in ragione della fiducia riposta dalla collettività nell’attività svolta, ha generato il legittimo affidamento circa la correttezza del prezzo d’acquisto dei diamanti e l’esistenza di rilevazioni oggettive di mercato”.
La sentenza del giudice Calabrò contiene poi altre importanti considerazioni in merito alla responsabilità della banca. In particolare, nella sentenza si legge che “alla responsabilità da contatto qualificato va applicata la disciplina propria della responsabilità di natura contrattuale” e quindi la prescrizione decennale decorre “dal momento in cui i risparmiatori hanno concretamente potuto avvedersi dell’irregolarità della vendita, ovvero nel momento di messa in onda del servizio di Report a fine 2016”.
Federconsumatori precisa che che c’è tempo fino a fine 2026 per far valere i propri diritti, e invita tutti i risparmiatori danneggiati dalla vendita di diamanti ad inviare una mail all’indirizzo federconsumatoricremona@cgil.lombardia.it, inserendo nell’oggetto la dicitura “Diamanti” e nel testo i propri dati personali.
Sara Pizzorni