Cronaca

Terza dose a cinque mesi, la
Lombardia si sta organizzando

A poche ore dal via libera all’anticipazione della terza dose a cinque mesi, è polemica per i presunti ritardi nell’organizzazione degli hub in Lombardia. Arriva oggi la precisazione del commissario Guido Bertolaso attraverso l’agenzia Lombardia Notizie: “In merito alle numerose richieste riguardanti la circolare del ministero della Salute che consente di anticipare a 150 giorni la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid, il coordinatore della campagna vaccinale della Lombardia, Guido Bertolaso, spiega che l’Unità di Crisi della Regione – dopo l’improvvisa decisione assunta dal ministero – è, già dalla serata di ieri, al lavoro per riorganizzare e ridefinire gli slot per poter accedere alla somministrazione e che ad ora non è ancora stata definita alcuna data a partire dalla quale il sistema di prenotazione di Poste consentirà l’accesso con le nuove tempistiche.
E’ utile ricordare – conclude Bertolaso – che la macchina vaccinale della Lombardia continua a marciare a pieno ritmo, garantendo 30.000 somministrazioni di terze dosi al giorno”.

Non risparmia le critiche, dall’opposizione in Regione, il consigliere Dem Matteo Piloni: “La Regione Lombardia non si è organizzata per tempo per la terza dose, è già in ritardo e peggio sarà tra un mese, quando si aprirà ad altre fasce d’età.
“Molte persone stanno segnalando la difficoltà a prenotare la terza dose nei centri di Cremona e Crema, trovando disponibilità fuori provincia. Questo accade soprattutto perché la Regione ha rallentato la funzionalità dei centri, addirittura, talvolta, determinandone la chiusura, tra agosto e settembre scorsi”.
“Oggi per i centri la criticità maggiore consiste nel reperimento del personale per aumentare le linee e la capacità di somministrazione – prosegue Piloni – ed è proprio per questo che da settimane chiediamo a Moratti e Fontana di riattivare immediatamente gli hub delle prime due dosi, richiamando il personale che ha lavorato come Co.co.co e i dipendenti in orario aggiuntivo senza lasciare sole nella ricerca le singole ASST. Solo così potremo dare copertura in tempi ragionevoli, anticipando il virus anziché, come al solito, rincorrerlo”.
“Non serve vaccinare nei supermercati. Bisogna riaprire quelli chiusi e potenziare i centri attivi. In provincia di Cremona si tratta di potenziare i centri di Cremona e Crema e riaprire i centri di Soresina, Rivolta d’Adda e Casalmaggiore. Per farlo serve personale” conclude Piloni.

Intanto però l’hub Sapiens gestito dal’Asst Cremona continua a lavorare a pieno ritmo, anche per la vaccinazione antinfluenzale a chi si è prenotato. “Mi sono recato all’hub oggi – ci scrive un lettore – in quanto prenotato come caregiver. Il medico, dopo aver controllato il green pass e visto che erano già passati sei mesi dalla seconda dose, mi ha chiesto se volessi fare subito anche l’antiCovid e ho accettato. Mi ero già prenotato sulla piattaforma regionale l’appuntamento mi era stato dato per gennaio, ma a questo punto ho evitato di fare un altro viaggio”. gbiagi

 

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